“Mi riceve a casa sua: arrivo e lo trovo vestito da lupetto. Io non dico una parola e lui: ogni tanto gli fò prender aria alla divisa, si accomodi. Una tipa vestita da squaw, gentile, ci porta la merenda, una tazza di latte ciascuno e due kinder pinguì. Per qualche istante penso di andarmene, ma poi resisto.

Sindaco, lei vuole rottamare tutti. Ma poi rimane da solo. Chi salva?

Lui mi guarda furbetto:  eheheheh io te tu ti odio, lo sai vero? Voi giornalisti siete bugiardi.

Lo guardo senza espressione pensando che in un campo scout potrebbe anche incontrare un orso, oppure cadere da un albero e rompersi tutt’e due le gambe.

È lei che lo ha detto. Non è bugia. Rispondo con voce calma.

Oh te tu sai che c’è gente che da cinquant’anni è sulla scena? Ma cosa devon fare di più dei danni già fatti? E poi largo ai giovani. Non so perché ma io questo lo odio, penso. Sto per fare un’altra domanda quando entra nella stanza un altro imbecille vestito da capo scout: è il suo assistente. Si salutano con le due dita e poi parlottano. Io guardo la stanza. Un sacco di foto della sua prima comunione. Poi una con un dirigente di cui era portaborse.

Sindaco , lei è in buoni rapporti con (faccio il nome del suo antico mentore).

Siamo andati in mesticheria insieme  e lui ha comprato veleno per topi. Poi mi ha invitato a casa sua a cena, ma io non son andato. Ride e ammicca. Sì è odio, vero, puro.

Il segretario del PD non la lascerà fare. Lui si alza, mette le mani sui fianchi, ricorda qualcuno.

Ah sì eh? Vedremo. Io ho ragione, sono bello bullo e ballo bene. Chi è meglio di me è truccato. Vuoi  fare una partita a biliardino? Io lo guardo rassegnata pensando: perché mi da del tu?

Va bene giochiamo. Lui è felice, mi trascina in una camera piena di giochi, cavalli a dondolo, trenini. Cominciamo la partita. Io vado subito al gol. Lui si rabbuia. Alla fine, io lo straccio trecentoquindici a sette.

Te tu hai barato. Dichiaro nulla la vincita. Dichiaro nulla la partita. Dichiaro nullo il biliardino. Faccio una delibera in cui lo ritengo illegale. È rosso fuoco.

Sindaco, ma lei non è sportivo. Vuole sempre vincere lei. Ricorda qualcuno.

Te tu lo sapevo maremma boia che non dovevo accettare. Bofonchia e capisco solo qualcosa che ha a che fare con la su mamma, la mi mamma il mi babbo o cose simili.

Va bene Sindaco, mi dica il suo progetto più importante, a cosa sta pensando ora?

Lui ride e gonfia le guance pienotte, è tronfio, il petto in fuori.

Diventerò Papa.

Ah che bello, sua moglie è di nuovo incinta?

Occhè te tu hai capito, papa, quello vestito di bianco, il Santo Padre. Non rispondo, lo azzanno alla gola: per dividerci sono dovuti intervenire i pompieri.”

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