Un Paese sull’orlo del baratro. Questo percepiamo attraverso i media internazionali. E i mercati continuano a farcelo pesare. Sicuramente, Mercati e Finanza, hanno troppo potere e gli italiani che si stanno sacrificando, non si meritano di subirne le conseguenze. Le opposizioni però, sono troppo occupate a chiedere che Berlusconi faccia un passo indietro per proporre soluzioni e al Governo si corre contro il tempo, perdendo tempo.

Financial Times, Reuters, Les Echos, Le Figaro, Europe1, TF1, Wall Street Journal, Tribune de Genève, le Monde si chiedono se ci sia un Governo. Dal 5 agosto, quando venne inviata la lettera della Bce, nulla è stato fatto per la crescita. Parole, parole, parole tante parole, quelle sì. Tremonti non ha firmato la lettera d’intenti presentata all’Ue, a stento si relaziona con il suo Primo ministro, i suoi colleghi sembrano essere contenti per la sua emarginazione, Berlusconi critica l’euro, poi ritratta.

La crisi è indubbiamente mondiale, ma per quanto ci riguarda è anche politica. La fiducia in Berlusconi e ormai anche nei suoi uomini più vicini, è sparita del tutto. Nessuno dimostra interesse per il Paese, solo interessi personali. Nessuna decisione al vertice di martedì, mercoledì Tremonti ha convocato il Comitato per la salvaguardia della stabilità nazionale, giovedì (3 novembre 2011) Berlusconi deve presentarsi davanti al G20. Sarà in grado di dimostrare che le sue misure possono scongiurare il fallimento? Dopo il Consiglio dei ministri di mercoledì sera i dubbi sono legittimi.

Allora ci si guarda intorno. Viene ‘studiata’ con interesse la figura di Luca Cordero di Montezemolo. Largo spazio è stato dato a Mario Draghi. L’anti-Berlusconi come lo chiama Le Monde o ‘Super Mario’ come lo definiscono su Bloomberg, ha suscitato l’interesse di numerosi quotidiani stranieri. Guardato a vista da Trichet, suo illustre predecessore, sorvegliato speciale per la Germania che vuole tenere la Bce fuori da qualsiasi ingerenza politica, pregato infine di evitare che la debole crescita dell’eurozona non si trasformi in recessione, Draghi, che è stato definito da Forbes l’uomo più potente del mondo, comincia la sua avventura sul filo del rasoio. Come è stato detto da Bloomberg, non assomiglia forse fisicamente al baffuto protagonista dei videogiochi, ma la missione che deve portare a termine è molto più difficile di quelle del suo omologo virtuale.

Fino ad ora Berlusconi ha detto di avere il “massimo rispetto” per il Presidente Napolitano. Perché allora va nella direzione opposta a quello che gli viene chiesto? Perché dobbiamo arrivare all’ennesima nota del Capo dello Stato che chiede “improrogabili decisioni efficaci” e che ha dovuto indicare a maggioranza e opposizione quali fossero le necessità del Paese? Basta furbizie e ipocrisia, bisogna dimostrare responsabilità.

G. Dinmore, Berlusconi fails to overcome divisions on reform, Financial Times, 3 novembre 2011. “Silvio Berlusconi ha fallito, mercoledì notte, nel superare le divisioni interne al suo Governo e spingere verso una soluzione immediata al problema della riforma delle infrastrutture da presentare al G20 di giovedì (…) Le liti tra Berlusconi e Tremonti non hanno prodotto nessun decreto e Berlusconi a Cannes si presenterà con un provvedimento troppo ‘tiepido’ per rassicurare i Mercati (…)”.

L. Deschamps, Avant le G20, Berlusconi bluffe… et perd, TF1, 3 novembre 2011. “Berlusconi voleva arrivare al G20 con misure forti per dimostrare che l’Italia fa di tutto per evitare un contagio con la crisi greca: ha fallito. Il Consiglio dei ministri riunito d’urgenza mercoledì sera, si è svolto in un’atmosfera deleteria che ha prodotto solo misure limitate (…)”.

Europe1, Berlusconi en chute libre, 2 novembre 2011. “I sondaggi sulla popolarità di Silvio Berlusconi e sulla sua maggioranza continuano la loro caduta libera, avendo il Capo del Governo raggiunto il minimo storico con il 22% (…) 22% degli italiani dicono avere ‘molta’ o ‘abbastanza’ fiducia nel Cavaliere, contro il 24% dell’ultimo sondaggio pubblicato in settembre, mentre quelli che hanno ‘poca’ o ‘per niente fiducia’ sono passati dal 64% al 66% nello stesso periodo (IPR Marketing) (…)”.

AFP per Libération, Italie: réunion du comité de stabilité financière, 2 novembre 2011. “Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha annunciato aver convocato il Comitato di stabilità finanziaria, composto dai maggiori esperti italiani in economia, per mercoledì pomeriggio, all’indomani di una giornata di panico dei Mercati (…) Creato nel 2008 alla nascita della crisi finanziaria, questo Comitato viene convocato regolarmente, soprattutto quando il clima si fa difficile sui Mercati, per fare il punto sulla situazione del settore finanziario italiano (…)”.

G. Dinmore, Deliver reforms or quit, Berlusconi told, Financial Times, 1 novembre 2011. “Confindustria e Abi hanno rinnovato a Berlusconi le loro richieste per un’azione rapida, altrimenti vogliono le sue dimissioni (…) Anche le opposizioni hanno chiesto le dimissioni di Berlusconi e pregato Napolitano, Presidente italiano, di nominare un nuovo Governo (…) Tuttavia Napolitano è contrario a qualsiasi azione di forza a meno che Berlusconi non venga sfiduciato in Parlamento o rimetta volontariamente il suo mandato. Il settantacinquenne Primo ministro ha dimostrato svariate volte che l’istinto di sopravvivenza della sua coalizione è forte abbastanza per riuscire a non farsi spodestare in Parlamento, ma troppo divisa per portare avanti una legislazione significativa (…)”.

C. Emsden, Italy Buffeted by Greece News, WSJ, 1 novembre 2011. “Di fronte ai bruschi balzi delle Borse che influenzano enormemente i suoi oneri finanziari, il Governo italiano martedì ha promesso «velocità» nelle sue azioni mirate a puntellare la più traballante tra le economie dell’eurozona (…)”.

M. Prandi, La dette italienne sous le feu des Marchés, Les Echos, 1 novembre 2011. “Mario Draghi non avrebbe certamente voluto celebrare così il suo primo giorno a capo della Bce. Il banchiere è dovuto intervenire d’urgenza per arginare la speculazione che ha preso di mira il debito sovrano del suo Paese (…) Fino a poco tempo fa, Giulio Tremonti, il Ministro dell’economia che si dice essere in rotta con il Presidente del Consiglio e Silvio Berlusconi stesso ripetevano senza sosta che l’Italia non era la Grecia (…) Ma nello Stivale, numerose voci si alzano per chiedere un intervento energico e rapido per rimettere ordine nelle casse dello Stato. Ancora ieri, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha pubblicamente invitato il Governo a passare all’azione (…) «Agiremo presto», prima del G20 ha detto Berlusconi ieri sera ad Angela Merkel”.

P. Ridet, Mario Draghi, l’anti-Silvio Berlusconi, Le Monde, 31 ottobre 2011. “Eccolo. Vestito con il suo solito tradizionale abito scuro, non meno sorridente di Buster Keaton, Mario Draghi, 64 anni, si insedia, martedì 1° novembre a Francoforte, al 35° piano dell’Eurotower (…) Vittima del cliché (a volte vero) sulla incapacità di affrontare le crisi e la reputazione non proprio candida del Presidente del Consiglio italiano, la terza economia della zona euro sembrava essere fuori dalle conversazioni tra ‘grandi’, tollerata, come nei pranzi di famiglia, solo al dessert (…) La biografia di Mario Draghi è scarna. Ma forse la sua forza sta proprio in questo. Mentre il Paese, dove il potere e i suoi vantaggi vengono esibiti a più non posso, dà l’idea di una nave alla deriva, lui sembra solido come un faro (…)”.

J. Mackenzie, J.S Brosse, Le président de Ferrari réclame un gouvernement d’union en Italie, Reuters, 31 ottobre 2011. “L’ex capo di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo spera nelle dimissioni di Berlusconi e che venga formato un Governo di unità nazionale per far fronte alla crisi che scuote la Penisola (…) Il Presidente della Ferrari, che alcuni osservatori vedrebbero bene a capo di un Governo di transizione, propone un programma in cinque punti che mirano ad abbassare i costi della politica, legiferare sul mercato del lavoro, riformare le pensioni, aprire alla concorrenza alcuni settori protetti e tassare maggiormente le rendite patrimoniali (…)”.

C. Emsden, Euro a Strange Currency, WSJ, 28 ottobre 2011. “Venerdì, il Primo ministro Silvio Berlusconi ha chiamato l’euro  ‘strana’ moneta, dovendo poi ‘rettificare’ l’interpretazione data alle sue parole (…)”.

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