un commento a quanto apparso sul caso Bini Smaghi. Il parere del servizio giuridico della BCE é senz’altro esatto, ma l’euro, e quindi la BCE sono creazioni politiche, nate da un accordo franco-tedesco.
L’idea che nel direttorio della Banca possa non essere rappresentato uno dei due Paesi fondatori, e seconda economia del Continente, è impraticabile. Conosco Lorenzo Bini Smaghi da ragazzo, viene da un’antica famiglia toscana e suo padre Bino era un alto funzionario della CE; lui stesso, come me, ci ha lavorato per anni e tutti sappiamo che vi sono equilibri anche nazionali da rispettare. Certo, nessuno deve coartare l’indipendenza della BCE o la volontà personale di Bini Smaghi (e l’arrogante insistenza di Sarkozy può dare fastidio). Ma a lui si richiede un gesto di eleganza e di realismo. Di ragioni da addurre ne ha una, più che sufficiente: in un momento così difficile per l’Europa, di tutto abbiamo bisogno fuorché di ulteriori ragioni di dissenso, e meno che mai possiamo permetterci una prolungata crisetta italo-francese.
Mi creda, suo Giovanni Jannuzzi

Caro Ambasciatore,
ho girato le sue riflessioni all’autore dell’articolo pubblicandole come commento (https://www.rivoluzione-liberale.it/laffaire-bini-smaghi/). Un’occasione per allargare la discussione ai lettori che già seguono da tempo i suoi interessati articoli sul nostro giornale.
A presto.