Questa è stata una settimana di grande attesa, per tutti. Siamo passati dai riflettori del G20 che hanno messo a fuoco, ancora una volta l’aspetto “grottesco di questa legislatura – riportando meticolosamente le poco diplomatiche affermazioni del nostro Primo Ministro sulla lira e sull’andamento economico del Paese – all’analisi del commissariamento dell’Italia da parte dell’UE e del FMI, al voto sul Rendiconto dello Stato di martedì, che ha visto sgretolarsi la maggioranza e le certezze di Berlusconi. Reuters, Le Monde, Finacial Times, Wall Street Journal, le Monde, Radio Chine International e diversi quotidiani tedeschi sono passati dalle lodi (anche se con riserva) a Draghi per aver tagliato i tassi d’interesse, alle critiche sempre più accese al comportamento di Berlusconi.
Martedì, per la seconda volta dal suo primo governo del 1994, Silvio Berlusconi, messo in minoranza alla Camera dei Deputati, ha annunciato le dimissioni, ma non prima del voto sulle misure chieste dall’Europa. Il Primo Ministro ha dovuto arrendersi all’evidenza, ma si aggrappa a qualsiasi scusa, sogna che il suo partito torni al potere. Il Times of Oman titola così il suo pezzo di mercoledì: Berlusconi compares himself to Mussolin. Attaccamento morboso al potere? Il Cavaliere non ha ancora detto l’ultima parola e all’estero non si fidano di questo atteggiamento.
L’ammontare del debito italiano è di 1874 miliardi di euro. E’ la cifra che ha spaventato tutti al G20 di Cannes ed è valsa all’Italia una sorta di commissariamento da parte del FMI e della Commissione UE. Ma le agenzie di rating che hanno degradato l’Italia non l’hanno fatto per il suo debito. Il debito è pesante, ma sopportabile perché non cresce. Persino la situazione economica è giudicata “buona”, l’Italia ha magnifiche imprese che funzionano. Siamo la seconda potenza manifatturiera d’Europa e se i tassi sui Btp lievitano, l’avanzo primario stimato per il 2012 è il migliore della sua categoria: +2,6% per Roma, +0,8% per Berlino, -2,1% per Parigi. Se l’indebitamento pubblico è il più alto, quello delle famiglie è il più basso. Ridiamo loro lo slancio per ripartire e sosteniamo grandi e piccoli imprenditori, soprattutto quelli che combattono contro la mafia e rimangono puliti a rischio della loro vita (Reuters).
Berlusconi è preso di mira perché non ispira più fiducia e non mantiene le promesse. Non per niente nel mondo della finanza si dice che un uomo come Mario Monti permetterebbe all’Italia di riguadagnare la fiducia persa e far passare i tassi d’interesse. Le Borse mercoledì sono andate a picco per l’incertezza del domani, che fine farà la legge di stabilità? Ma visto che il Pese reagisce, produce ed esporta, stringiamo i denti e andiamo avanti. Poche settimane ha chiesto Berlusconi al Presidente Napolitano, atti immediati e una tempistica serrata ha replicato il Capo dello Stato. Noi speriamo nella responsabilità etica di chi verrà dopo di lui.
G. Dinmore, Berlusconi reported ready to back Monti for PM, Financial Times, 10 novembre 2011. “Silvio Berlusconi, sempre più isolato in seno al suo Partito e agli sgoccioli del suo mandato come Primo Ministro, farà un passo indietro nel chiedere elezioni anticipate e concederà, anche se con riluttanza, il suo appoggio ad un Governo Tecnico guidato da Mario Monti, ex Commissario europeo (…) Se Berlusconi procederà in questa direzione, la sua alleanza di lungo corso con la Lega Nord giungerà al capolinea. Umberto Bossi, leader della Lega ha detto ai giornalisti che sarà “fantastico” stare all’opposizione in caso venga istituito un Governo Tecnico”.
AFP per Le Figaro, Lagarde veut une clarification, 10 novembre 2011. “Un chiarimento politico è necessario in Italia come in Grecia, ha dichiarato giovedì a Pechino la padrona del FMI Christine Lagarde (…) Felici di sentire Berlusconi annunciare le sue dimissioni, i mercati sono ripiombati nel pessimismo, interrogandosi sulla veridicità delle dichiarazioni del Cavaliere e delle misure di austerità promesse”.
A. Galloni, S. Meichtry, Financial Crisis Costs Job for Italy’s Longtime Leader, WSJ, 9 novembre 2011. “La promessa di dimettersi, che è arrivata dopo che Berlusconi ha perso la sua maggioranza parlamentare durante il voto di routine per l’approvazione del Rendiconto di Stato, fa del controverso leader italiano – figura dominante nella vita politica del Paese per due decenni – una delle vittime eccellenti della crisi finanziaria che lacera l’Europa da due anni (…)”.
A. Di Mambro, Italian President Calls For ‘Immediate’ Effort On Public Finances, WSJ, 9 novembre 2011. “Mentre i rendimenti sui Btp a dieci anni superavano il 7%, Napolitano a Roma faceva presente ai politici che era tempo di intraprendere una discussione aperta ed oggettiva sulle riforme (…) Una delle opzioni di Napolitano è quella di portare i parlamentari ad appoggiare un Governo di Unità nazionale come sta cercando di fare la Grecia, altrimenti mettere in piedi un Governo guidato da un politico fuori dal parlamento o da un ‘tecnico’. Le elezioni in questo caso non si potrebbero tenere che a fine legislatura e cioè alla fine della primavera del 2013”.
Radio Chine Internationale, Le PM italien promet de démissionner dès que le plan d’austerité sera approuvé, 9 novembre 2011. “Berlusconi ha confermato la dichiarazione del Presidente italiano Giorgio Napolitano, secondo la quale avrebbe dato le dimissioni dopo l’approvazione in Parlamento del maxi-emendamento sulle riforme chieste dall’UE (…)”.
AFP per Times of Oman, Berlusconi compares himself to Mussolini, 9 novembre 2011. “Il Primo Ministro dimissionario Silvio Berlusconi, mercoledì ha affermato che aveva perso potere e si è paragonato al dittatore italiano Mussolini, che si era ridotto a dare suggerimenti anziché comandare (…)”.
Reuters per le Figaro, Nouveau record pour les taux italiens, 9 novembre 2011. “Il tasso dei rendimenti dei Btp a 10 anni ha superato in mattinata la soglia del 7%, malgrado l’annuncio di dimissioni di Silvio Berlusconi. Questo livello è considerato come “punto di non ritorno”. Paesi come il Portogallo e l’Irlanda arrivati alla soglia del 7% avevano dovuto chiedere aiuti (…)”.
Les Echos, Les craintes sur l’Italie font tanguer les Bourses, 9 novembre 2011. “Il sollievo degli investitori dopo l’annuncio delle prossime dimissioni di Berlusconi sarà stato di corta durata. Le preoccupazioni legate ad un peggioramento della crisi del debito e conseguente contagio dell’Italia, i cui tassi continuano a salire sul mercato obbligazionario, indeboliscono ulteriormente gli scambi sui grandi Mercati del continente. Il pesante indebitamento di Roma e la sua politica giudicata lassista fanno temere che il Paese subisca le sorti della Grecia (…)”.
M. Gabriel, Pondering Italy after Berlusconi, Reuters, 9 novembre 2011. “Tuttavia, al di là delle lamentele, la paura degli italiani con i quali ho parlato è che chi verrà dopo Berlusconi vorrà di più e darà di meno. Questa paura è aumentata con l’aumentare delle richieste di tagli da parte dell’UE per raddrizzare la nostra economia e saldare l’enorme debito (…)”.
R. Donadio, E. Povoledo, European Debt Crisis as Berlusconi’s Last Stand, New York Times, 9 novembre 2011. “Alla fine non sono stati gli scandali sessuali, i processi per corruzione o la perdita di consenso popolare che hanno messo un punto alla vita politica di Berlusconi che per 17 anni è stato una figura dominante nella vita degli italiani. E’ stata la pressione dei Mercati – che hanno portato i tassi d’interesse dell’Italia a livelli mai visti – e l’UE che non può rischiare di trascinare verso il basso l’euro e con lui l’economia mondiale (…)”.
Reuters per Economic Times, Italy’s Mario Monti would face problems replacing Silvio Berlusconi, 8 novembre 2011. “I nervosi Mercati finanziari hanno spesso definito l’ex Commissario Europeo Mario Monti come l’uomo migliore per stabilizzare l’Italia appena il Primo Ministro libera il campo, si troverebbe però ad affrontare una dura battaglia nel formare un governo vitale (…)”.
G. Delacroix, En Italie Berlusconi est menacé par le délitement de sa majorité, Les Echos, 7 novembre 2011. “Il Fmi ha posto l’Italia sotto tutela. Attesi a Roma per il 15 novembre, i suoi esperti faranno un resoconto dello stato delle finanze pubbliche ogni tre mesi. Questa settimana saranno preceduti da una missione di controllo della Commissione Europea (…) Se non sarà umiliato dal voto di martedì Berlusconi è stato comunque umiliato a Cannes dove la Presidente del FMI ha sottolineato che «l’Italia manca di credibilità» per questo motivo verrà messa «al test della realtà», dopo che Berlusconi aveva negato in conferenza stampa che la crisi in Italia era arrivata a livelli preoccupanti (…)”.
Charlemagne, Berlusconi Burlesque, The Economist, 4 novembre 2011. “Prima la Grecia. Seguirà l’Italia? (…) Così Silvio Berlusconi, nei giorni dell’agonia del suo governo, è stato messo nel corso di recupero – un’umiliazione per la terza economia dell’eurozona, nonché membro fondatore dell’UE (…)”.
P. Spiegel, G. Dinmore, Berlusconi brushes off debt crisis, Financial Times, 4 novembre 2011. “Silvio Berlusconi, il Primo Ministro italiano, venerdì ha dichiarato che aveva rifiutato l’offerta di aiuto dell’FMI per il suo indebitato Paese, affermando che Roma non ne aveva bisogno anche se i tassi d’interesse raggiungevano livelli di guardia preoccupanti (…) Secondo Berlusconi l’Italia non sente la crisi (…)”.
Editoriale Finacial Times, In God’s name, go!, 4 novembre 2011. “Sarebbe ingenuo pensare che una volta andato via Berlusconi, l’Italia recupererebbe istantaneamente la fiducia dei Mercati. Rimangono numerose nubi sopra il futuro politico del Paese e le riforme strutturali avranno bisogno di tempo prima di avere effetti positivi sulla crescita. Un cambio di leadership è però imperativo (…)”.
P. Pullella, Italy entrepreneur deifes mafia with tuna and ice cream, Reuters, 8 novembre 2011. “A volte Filippo Callipo, uno degli uomini d’affari di maggior successo del Sud, si chiede come mai sia ancora vivo. Il rifiuto di Callipo di assecondare il gioco del ricatto in un’area dove il crimine organizzato obbliga gli imprenditori a pagare il pizzo e indica con chi fare affari, ha fatto di lui un eroe (…)”.
© Rivoluzione Liberale
