Una settimana piena di notizie quella appena trascorsa. Finalmente la stampa estera sembrerebbe aver diversificato la sua attenzione e cercato di ‘capire’ chi siamo veramente. Certamente i Bunga Bunga party hanno lasciato un vuoto, come lo hanno lasciato le ‘uscite’ di Berlusconi. Il giornalismo ‘facile’ ha dovuto lasciare il posto a qualcosa di maggior spessore, ha dovuto ricominciare a fare sul serio.
Mario Monti è stato comunque al centro delle notizie. Dai media più importanti come il Wall Street Journal, il New York Times, Le Figaro, l’Humanité, le Monde, Washington Post a quelli meno noti come The Dallas, DesertNews, alle agenzie di stampa del continente africano, di quello asiatico e della zona del Golfo, tutti stanno seguendo con grande interesse, ma anche con pesanti critiche (il Dallas per esempio parla di “potere in mano ai neo-marxisti), il percorso del nostro nuovo Premier.
Ma non c’è solo Monti e l’UE tra le pagine dei quotidiani esteri, si guarda anche a come si sta muovendo la Chiesa. Il Jerusalem Post ha parlato del nostro Paese in ben due articoli questa settimana, uno riferendosi al Made in Italy e agli accordi commerciali con l’Italia (facendo storcere parecchio il naso alla Francia) e l’altro alla nostra politica estera. Di quest’ultima hanno parlato anche StarAfrica e Le Figaro. Molta attenzione è stata data alla telefonata di Obama a Monti, notizia ripresa da USA Today, ma anche da Radio Chine International (che ultimamente ci ‘segue’ molto) e la New Delhi TV.
Ne viene fuori un’Italia che si sta risvegliando, anche se ancora sorvegliata ‘molto’ speciale. Lo sforzo a sfondo Europeo di Monti è seguìto con grande interesse, diffidenza e speranza. Non ci viene perdonato nessun passo falso e l’ultima ‘caduta’ con Finmeccanica ha fatto raddrizzare le antenne ai nostri partner sparsi per il Mondo. Ma stiamo tornando in gioco, Monti questo lo ha fatto capire a diverse riprese. E se ora siamo in mano ai temuti ‘tecnocrati’ (questo non vuole però dire che la politica sia morta), è grazie alla capacità di ragionare, parlare e mediare di un grande politico. Grazie al Presidente Giorgio Napolitano, il ‘comunista preferito’ di Kissinger, ci è stata data un’altra possibilità. Non vanifichiamo questo sforzo continuando a criticare, ma cominciamo a costruire .
AFP per Le Monde, Les enjeux du sommet Merkel-Sarkozy-Monti, 24 novembre 2011. “I dirigenti delle tre più grandi economie della zona euro, Angela Merkel (Germania), Nicholas Sarkozy (Francia) e Mario Monti (Italia) si ritrovano giovedì 24 novembre a Strasburgo, per un mini-summit dedicato al salvataggio dell’euro (…)”.
Fu Jiing, Greece, Italy PMs reassure leaders, China Daily, 23 novembre 2011. “Dopo giorni di grandi turbolenze, i primi ministri neo-eletti di Italia e Grecia hanno cominciato a mobilitare risorse e supporto da parte di Bruxelles e Washington per attuare le riforme e le richieste di austerità fatte da parte dell’UE (…) Il Nuovo Presidente del Consiglio italiano Mario Monti è stato a Bruxelles martedì per ottenere il sostegno delle Istituzioni Europee”.
N. Winfield, AP, Italians want to cut debt without sacrifice, Desert News, 23 novembre 2011. “Secondo un sondaggio pubblicato martedì da AP-GjK, sono pochi gli italiani disposti a sacrificarsi personalmente – ad esempio andare in pensione a 67 anni invece che a 65, se non prima – anche se credono che tagliare il debito pubblico del Paese sia una priorità assoluta. E molti italiani sono convinti che il Paese debba rimanere nell’eurozona anche se l’Ue sta chiedendo pesanti riforme economiche (…) Ma solo un quarto degli italiani sono a favore delle riforme riguardanti il lavoro e la possibilità di licenziare più facilmente, o alzare l’età pensionistica – considerati argomenti cruciali per dominare la spesa pubblica e rilanciare l’economia (…)”.
M. Prandi, La Banque d’Italie tacle le couple franco-allemand, Les Echos, 23 novembre 2011, “Vicino a Mario Monti da molti anni, Fabrizio Saccomanni, numero due della Banca d’Italia, critica la gestione della crisi del Debito da parte della coppia franco-tedesca (…) Su di un piano più politico, Fabrizio Saccomanni non ha perso l’occasione per felicitarsi del ritorno dell’Italia nella corte europea. Ritorno sancito secondo lui dall’incontro di giovedì a Strasburgo tra Mario Monti, nuovo Presidente del Consiglio italiano, Angela Merkel e Nicholas Sarkozy. «L’Italia ha sempre dato un contributo importante alla costruzione dell’Europa», ha sottolineato. Il numero due della Banca d’Italia ha lanciato un’altra stoccata alla coppia franco-tedesca: «Non si può dare in mano la gestione di una crisi che ha delle ripercussioni in numerosi Paesi ad un piccolo direttorio» (…)”.
H. Favre, Quand l’Allemagne bougera, La Voix du Nord, 23 novembre 2011. “Il nuovo Presidente del Consiglio italiano, Mario Monti, deve incontrare domani (giovedì, ieri N.d.R.) a Strasburgo Nicholas Sarkozy e Angela Merkel. Dice di aver accettato «con piacere» l’invito del duo franco-tedesco. Non per questo, l’ex Commissario europeo, successore di Silvio Berlusconi, non nasconde le sue riserve nei confronti del direttorio a due che hanno creato de facto Berlino e Parigi, dall’inizio della crisi della zona euro (…) L’Italia, Paese fondatore e terza potenza economica dell’Unione, vuole ritrovare in Europa il potere e l’influenza dei quale è stata privata per la sua situazione finanziaria e per il discredito del suo ex premier (…)”.
J. Donovan, Kissinger’s Favourite Communist Paves Way for Monti in Italy, Businessweek, 22 novembre 2011. “Il nuovo Governo italiano, condotto dall’ex Commissario europeo Mario Monti, ha nel Presidente Napolitano, un sostenitore fuori dagli schemi, visto che è un ex comunista che un tempo lodava l’URSS per aver represso nel 1956 il movimento riformista ungherese (…) Il suo pragmatismo è famoso ed ha portato l’ex Segretario di Stato americano Henry Kissinger a definire il politico italiano «il mio comunista preferito» (…)”.
S. Nixon, Debt Crisis Is a Symptom of Wider Failings, WSJ, 22 novembre 2011. “Dopo due anni durante i quali la responsabilità sulle cause della crisi del Debito della zona euro è stata rimpallata da una capitale all’altra, finalmente si è arrivati al vero fulcro: nel quartier generale del blocco-euro a Bruxelles. La crisi è solo dovuta parzialmente alla sostenibilità del Debito sovrano di Grecia, Irlanda, Portogallo, Italia e Spagna. Ha inciso molto di più la crisi politica, istituzionale, di governance (…) Non può esserci soluzione nella crisi dell’eurozona se prima non si risolve il problema do governance (…)”.
Timeslive Johannesburg, Roma Holiday over for Italy, 22 novembre 2011. “Monti dovrà riportare la calma nell’’Impero Romano’ dopo il disastroso regno di Berlusconi, durante il quale l’Italia è passata dalla lira all’euro e poi a zero. La sua missione è quella di portare gli italiani fuori dalla loro sonnolenta ‘vacanza romana’, un atteggiamento che li ha portati a votare più volte per l’ex Primo Ministro. Roma bruciava mentre il mogol dei media si gingillava”.
G. Delacroix, L’après Berlusconi ou la revanche de l’Eglise italienne, Les Echos, 22 novembre 2011. “E se la Chiesa fosse riuscita a fare il suo piccolo ‘colpo di stato’? Gli italiani continuano a porsi domande sulla natura del Governo Monti, tecnico per gli uni, più politico di quello che vuol far sembrare per altri. In ogni caso, nella squadra composta dal (ormai ex, N.d.R.) presidente della Bocconi aleggia quello spirito democratico-cristiano che sembra voler resuscitare nel Paese da qualche tempo (…)”.
S. Cohen, G. Castonguay, Italy’s PM Following Closely Finmeccanica Case, WSJ, 22 novembre 2011. “Il Primo Ministro Mario Monti ha dichiarato martedì che sta seguendo da vicino il caso Finmeccanica, aggiungendo che spera in una veloce e responsabile soluzione al caso (…) Finmeccanica è sotto inchiesta per l’accusa di utilizzo illecito di fondi (…)”.
Euronews, Mario Monti veut replacer l’Italie au coeur de l’Europe, 22 novembre 2011. “Restituire all’Italia il suo ruolo legittimo sulla scena europea. E’ questo il proposito espresso dal nuovo Capo di Governo durante la sua visita a Bruxelles. Astuto giocatore, Mario Monti ha anche giudicato utile mettere sotto sorveglianza europea il suo Paese (…) Dopo 17 anni di un’era Berlusconi tinteggiata di relativismo europeo, il cambiamento di stile è radicale (…)”.
S. Erlanger, N. Kulish, France and Sarkozy, Look Vulnerable as Euro Crisis Persists, New York Times, 21 novembre 2011. “Mentre i mercati hanno oscillato da un bersaglio vulnerabile ad un altro, Irlanda, Portogallo, Grecia, Italia, Finlandia, Danimarca e Slovacchia hanno tutte alterato i loro governi, chi attraverso elezioni chi attraverso manovre parlamentari. Il Presidente francese Nicholas Sarkozy teme essere il prossimo, dovendo affrontare costi dei bond francesi che raggiungono livelli da capogiro, una crescita che stagna ed elezioni presidenziali ad Aprile (…)”.
T. Mc Gregor, Neo-Marxists Seize Power in Italy, The Dallas, 21 novembre 2011. “Sfruttando la crisi del Debito in Italia, neo-marxisiti hanno preso le redini del potere dopo che l’ex Primo Ministro Silvio Berlusconi ha improvvisamente rassegnato le dimissioni. Contemporaneamente il Presidente Obama ha lodato il cambio di leadership nella Nazione (…)”.
A. Monsarrat, Italy must defy its fractious history to save Europe, Gulf News, 20 novembre 2011. “Dopo Berlusconi, la fiducia dell’opinione pubblica nel Governo è stata danneggiata, rendendo il compito più difficile ai nuovi arrivati. L’Italia ha una storia vecchia di 3000 anni, storia costellata di tentativi più o meno violenti per arrivare all’unione. Ora, la sua gente deve ricomporre nuovamente l’Unità, portando avanti pesanti riforme che riaggiusteranno o spezzeranno per sempre l’ottava economia mondiale, coinvolgendo ineluttabilmente l’euro, che tiene a sua volta unita gran parte dell’Europa (…)”.
AFP per Le Point, Pour prouver son indé pendance, Monti rapelle avoir été le ‘Saddam Hussein du business’, 18 novembre 2011. “Di fronte ai parlamentari italiani, il nuovo Capo di Governo ha dimostrato di essere un ‘duro’. Per mettere fine ai dubbi espressi sulla sua reale indipendenza nei confronti dell’Europa o delle grandi imprese italiane, Mario Monti si è difeso venerdì ricordando di essere stato chiamato ‘Saddam Hussein del business’ quando era Commissario europeo’ (…)”.
C. Fauvet-Mycia, Le temps des experts avant le retour des politiques, Le Figaro, 17 novembre 2011. “E’ il fallimento della politica in Italia che ha permesso la nascita di un ‘governo tecnico’, che raccoglie il 77% dei consensi. Gli italiani oggi privilegiano la competenza di ‘specialisti’, all’incapacità diffusa di molti politici. Si fidano di questo cambiamento anche perché chi l’ha voluto e guidato è il Presidente Giorgio Napolitano, che oggi ha l’85% dei consensi tra la popolazione. C’è poi da considerare che questo cambio di squadra e di metodo mette fine, anche se provvisoriamente, alla guerra tra destra e sinistra, come quando ha dovuto combattere il terrorismo o rinnovarsi seriamente per entrare nell’euro (…)”.
G. Parussini, Italy, France, Germany Pledge to Cooperate for EU Stability, WSJ, 17 novembre 2011. “I Leader di Italia, Germania e Francia hanno detto giovedì scorso di essere pronti a condividere la responsabilità per assicurare alla zona euro stabilità e prosperità (…)”.
G. Cashman, Italians impressed by Tel Aviv Fashion Week, Jerusalem Post, 22 novembre 2011. “L’inaugurazione della settimana della Moda a Tel Aviv lunedì scorso, ha posto nuovamente Israele sulla mappa del Mondo della Moda dopo un quarto di secolo di assenza (…) Gli organizzatori della settimana della Moda sono stati in stretto contatto con la Camera Nazionale della Moda Italiana. Gli Israeliani hanno ricevuto una grande collaborazione. Questa collaborazione si è trasformata in un accordo siglato da Ofir Lev, vice amministratore delegato dell’Associazione israeliana per la Moda e il Tessile e Mario Boselli, presidente della Camera della Moda e, come ha detto l’Ambasciatore Mattiolo ‘Ambasciatore italiano della Moda’ (…)”.
African Press Organization per Star Africa, The violence in Syria and Egypt is a source of concern for the international community, 22 novembre 2011. “La linea di condotta assunta dalla Lega Araba nei confronti della Siria e il suo monitoraggio su ciò che sta accadendo in Egitto, hanno raccolto il pieno consenso del Ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi e del suo omologo tedesco Wsterwelle (…) I due ministri che si sono incontrati a Roma martedì, hanno espresso la loro preoccupazione per ciò che accade in Siria e in Egitto e chiesto alle parti in causa di desistere da qualsiasi ulteriore azione di forza (…)”.
New Delhi TV, Obama calls new Italian Prime Minster, 22 novembre 2011. “Il Presidente americano Barack Obama ha chiamato il nuovo Primo Ministro italiano Mario Monti e gli ha espresso tutta la sua fiducia nella capacità e nella forza dell’Italia ad uscire dalla crisi che la sta travolgendo (…)”.
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