E’ uscito il nuovo libro del Presidente Stefano de Luca intitolato “Inesorabile declino”.
Il testo, non ancora disponibile nelle librerie, può essere acquistato direttamente dal sito di Rubbettino
Il libro narra la storia di una grande famiglia palermitana e ne percorre le vicende attraverso due generazioni, cercando di rappresentare un esempio fedele di uno stile di vita, capace di esprimere, oltre che la nobiltà intesa come ricchezza, lusso, grandi relazioni, allo stesso tempo anche come patrimonio di valori, sentimenti, orgoglio, cultura, tradizione, in tal modo quindi ponendosi come guida e punto di riferimento di una intera comunità. Si tratta di personaggi del tutto immaginari, ma rappresentativi di quella che fu la grande palermitanità, ormai scomparsa e su cui è caduto un colpevole, scandaloso silenzio. Ovviamente il contesto storico è quello reale, come lo sono le figure di rilievo pubblico, indicate con i loro nomi autentici e le relative vicende rievocate nel testo sono storicamente vere. Le vicende frutto di fantasia sono ambientate nell’epoca storica di quella Palermo felicissima, che, anche se non c’è più, sarebbe delittuoso dimenticare del tutto.
Caro signor Gani,
non mi pare che il PLI abbia mai preso posizioni “a senso unico”, certo non si poteva rimanere inerti di fronte all’evidente immobilismo colpevole di chi ha gestito la cosa pubblica negli ultimi anni.
Non vedo nemmeno che le posizioni del Partito, specie in politica economica, si possano ricondurre a sinistra; semmai, al contrario, sono i partiti che si collocano in quell’area che si sono ragionevolmente resi conto come le posizioni liberali in economia siano le uniche che rappresentino la via d’uscita dalla crisi stagnante che investe il nostro Paese e non solo.
Personalmente – e come liberale – rifuggo sempre ogni rigida classificazione ideologica e tengo sempre a mente quello che qualcuno molto prima di noi ha sostenuto che le scelte per il bene comune possono essere a volte progressiste come a volte conservatrici, basta che siano giuste; ed anche come il pensiero liberale si collochi all’estrema destra della Sinistra e insieme all’estrema sinistra della Destra.
Continui a seguirci.
Marco Sabatini
Benedeto Croce, citato nel precedente intervento da Marco Sabatini, scriveva sui suoi Quaderni della critica “Naturalmente il Partito Liberale esaminerà e discuterà sempre provvedimenti di sinistra e di destra, di progresso e di conservazione, e se ne adotterà degl uni e degli altri, e, se così piace, con maggior frequenza quelli del progresso che quelli della conservazione. Ma non può celare a sè stesso questa verità, che la libertà si garantisce e si salva talora anche con provvedimenti conservatori, come tal’altra con provvedimenti arditi e perfino audaci di progresso.”
Qui sta tutta lo forza dell’ideale liberale ancora oggi moderno ed aperto a tutto ciò che possa servire per avere una società più giusta socialmente e più corretta nell’esercitare le funzioni istituzionali, come faceva Giovanni Giolitti, il più grande Primo Ministro dello Stato Unitario Italiano dell’era pre-fascista.
mi ha colpito il lettore che si preoccupa che il pli sta diventando antiberlusconiamo, io direi grazie. bravi e soprattutto onesti . 18 anni di berlusconismo del tutto va bene e del ci pensi mi!.
vorrei vedere cosa avrebbe detto g. malagodi .
quindi il pli rappresenti e continui a rappresentare quella media, piccola borgehsia e oltre
che poi e’ quella delle medie e piccole societa’ che fanno la forza traimante dell’economia.