Berlusconi vs Draghi, è questo che emerge leggendo i quotidiani esteri di questa settimana che, come “The Guardian”, “Le Monde”, “BBC News”, “ The New York Times”, “The Washington Post”, “The Scotsman”, “Le Figaro” non esitano ad enumerare gli “imprevisti” chiamati Libia, Immigrati, UE, Maroni, Bossi, processi vari, che stanno rendendo difficile la vita a Berlusconi, offuscando la sua immagine di infallibile vincitore. Ma, ad onor del vero, non si tirano indietro nel fare il tifo al Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, dipingendolo come l’unico che possa oggi far fronte ai problemi della BCE, grazie allo stesso realismo che “ The Wall Street Journal” definisce “degno” di un Machiavelli . Ovviamente non manca la consueta “nota di colore”, che tanto piace ai giornalisiti stranieri, soprattutto britannici, ai quali non è sfuggita la “mise” particolarmente elegante di Monsignor Domenico Mongavero, Vescovo di Lampedusa, apparso in pubblico lunedì con splendidi paramenti, che si è scoperto essere griffati Armani.
H. Brady, “Sarkozy-Berlusconi: A Border control farce”, “The Guardian”, 29 Aprile 2011
“… Quello che i leader italiano e francese vogliono è il diritto di determinare l’ “emergenza” a loro uso e consumo. Il Trattato di Schengen dovrebbe essere modificato, dicono, per permettere di richiudere le frontiere quando grosse masse di migranti si muovono da paesi limitrofi. Il pericolo è che i governi dell’area Schengen potrebbero rivendicare situazioni di emergenza in ogni momento, mettendo fine alla consuetudine di poter passare dal Portogallo all’Estonia senza ostacoli. Ma queste affermazioni che vogliono decretare l’anomala morte di un Europa liberale dovrebbero prima prendere in considerazione un paio di realtà che non possono essere ovviate…i regolamenti dell’UE in materia di emendamenti per esempio… Berlusconi si è fatto coinvolgere troppo dalla retorica di Maroni, il suo ministro degli Interni. Maroni, membro della Lega Nord e parte della coalizione di maggioranza, è convinto che arriveranno meno migranti se l’Italia non sarà più considerata come la porta d’ingresso verso l’Europa. Questo è assolutamente falso. Il summit Berlusconi-Sarkozy è stato più un teatrino politico che un incontro costruttivo verso una politica di riforme. Tutti e due stanno lottando per le loro carriere…”
AFP per “Le Monde”, “La Ligue du Nord pose un ultimatum a Berlusconi”, 1 Maggio 2011
“… L’alleato chiave del governo Berlusconi, il partito di estrema destra Lega Nord, ha preteso Domenica 1° Maggio il voto di una mozione parlamentare che fissasse una data limite dei raid aerei italiani in Libia. “Se non la votano, vuol dire che vogliono far andare in mille pezzi il governo”, ha minacciato Bossi, capo della Lega. Berlusconi aveva annunciato senza consultazioni, il 25 Aprile scorso, la partecipazione dell’Italia ai raid aerei della Nato. Il paese, per lungo tempo partner privilegiato della Libia, sua ex colonia, aveva fino a quel momento avuto un ruolo marginale, fornendo le basi aeree e voli finalizzati a neutralizzare i radar di difesa anti-aerea… Berlusconi che è già invischiato fino al collo nei suoi problemi giudiziari, teme lo spaccarsi della coalizione, e ha autorizzato la Lega a presentare una mozione in occasione di una votazione sulla Libia già prevista in Parlamento per martedì…”
D. Kennedy, ” Italy PM Silvio Berlusconi appears in corrumption case”, “BBC News Europe”, 2 Maggio 2011
“… Fuori dal tribunale ha attaccato i giudici per averlo umiliato quando aveva cose più importanti da fare, nel giorno dell’uccisione di Osama Bin Laden. Ha definito le accuse “pura invenzione”… Ogni volta che si presenta in tribunale Berlusconi non perde l’occasione di attaccare i magistrati che lo hanno messo sotto processo. Anche questa volta, prima di entrare in udienza ha proclamato: “c’è qualcosa che non funziona in una democrazia se i suoi leader vengono umiliati dovendo perdere ore preziose in aula, mentre importanti eventi di politica internazionale hanno luogo”… Per questo processo Berlusconi rischia 15 anni di carcere…”
Associated Press per “The New York Times”, “Italy to Try to Seek Date for End of Libya Mission”, 3 Maggio 2011
“… L’Italia si è impegnata martedì a trovare una data per la fine delle operazioni Nato in Libia mentre Berlusconi cercava di placare un membro chiave della coalizione di governo, contrario alla partecipazione dell’Italia ai bombardamenti… Recentemente Roma aveva accettato di prendere parte ai bombardamenti Nato sulla Libia per aumentare la pressione sul governo di Gheddafi… La sopravvivenza di Berlusconi come primo ministro dipende dal volatile appoggio del suo alleato Bossi, il quale teme che i bombardamenti non faranno altro che aumentare il rischio di arrivo in Italia di nuovi rifugiati dalla Libia…”
“Silvio Berlusconi hits out at ‘humiliating’ court appearance”, “The Scotsman”, 3 Maggio 2011
“… Il Primo Ministro Silvio Berlusconi ha attaccato nuovamente ieri i magistrati, al suo arrivo in tribunale per una delle tante udienze che hanno adombrato la vita politica italiana negli ultimi mesi, e che lo vedono coinvolto in una serie di processi per frode fiscale e abusi sessuali…”
R. Heuzé, “Les frappes en Libye mettent Berlusconi en difficulté”, “Le Figaro”, 4 Maggio 2011
“… L’Italia chiederà agli alleati di fissare una data limite per definire la fine dei bombardamenti sulla Libia. Questo è l’escamotage trovato dalla maggioranza per evitare una crisi di governo… Da una settimana la Lega minaccia di lasciare il governo di coalizione se non ottiene una data precisa per la fine delle azioni militari, decise unilateralmente il 25 Aprile dal Presidente del Consiglio. ‘Ho commesso un errore non avvertendo Bossi’, ha riconosciuto Berlusconi… questo compromesso arriva 15 giorni prima delle elezioni amministrative, molto difficili, che mettono la Lega in concorrenza con il PdL, nelle grandi città del nord…”
G.T. Smith, “Sarkozy Risks German Wrath on ECB”, “The Wall Street Journal”, 28 Aprile 2011
“… Rendendo pubblico il suo appoggio a Draghi, Sarkozy ha evitato in partenza un faccia a faccia finale sulla questione con la Germania. Ha sfidato la cancelliera Merkel a trovare un’alternativa, ben sapendo che non ne aveva una… La qualifica di Draghi è ineccepibile… Il Bild prendendo in giro Draghi forse stava facendo la parodia a se stesso affermando stupidamente ‘l’inflazione sta all’Italia come la pasta al pomodoro’, non sono contro gli stereotipi che hanno reso la vita politica dell’Europa così divertente. Ma la verità è che la Germania sta usando lo stereotipo sbagliato per definire Draghi. Non è una testa calda, ne un pigro doppiogiochista, che aspetta istruzioni da Bruxelles mentre l’inflazione mangia i suoi debiti. E’ più simile a un principe rinascimentale, un uomo dal completo controllo di se stesso, distaccato, un intelletto raffinato, sempre all’erta, e che ha il realismo del suo compatriota fiorentino Machiavelli, hanno il ghiaccio nelle vene. In breve, è proprio l’uomo giusto per la BCE…”
O. Derreumaux, “BCE: Merkel conditionnerait son soutien à Mario Draghi”, “Le Figaro”, 2 Maggio 2011
“… Secondo ‘Der Spiegel’, la cancelliera tedesca sosterrebbe la candidatura italiana alla presidenza della BCE, in cambio della certezza che la Germania ottenga altre posizioni importanti… Le dimissioni di Weber dalla Bundesbank annunciata in febbraio, e effettiva da due giorni, ha privato la Germania di un candidato importante. Da allora, si vorrebbero posizionare pedine importanti in postazioni ‘strategiche’, per compensare la candidatura italiana e avere più peso possibile nella zona euro…”
P. Saint-Paul, “Merkel négocie la nomination de Draghi à la tete de la BCE”, “Le Figaro”, 3 Maggio 2011
“… Il governo tedesco sembra digerire piano piano l’appoggio alla candidatura di Draghi a capo della BCE. Ma la cancelliera tedesca non annuncia ancora ufficialmente la sua decisione. Privata del suo candidato, a causa della defezione a sorpresa di Axel Weber, il favorito di Berlino, messa alle strette dal sostegno di Sarkozy a Draghi, Angela Merkel pone delle condizioni al Consiglio Europeo, che deve nominare a Giugno il successore di Trichet… Secondo “Der Spiegel”, la cancelliera pretende che Jens Weidmann, il suo giovane consigliere economico, nominato lunedì a capo della Bundesbank, prenda il posto di Mario Draghi a capo del Financial Stability Board, il nuovo gendarme della finanza internazionale, che lavora sotto la leadership del FMI…”
T. Kington, “Italian Bishop turns heads with Giorgio Armani Vestments”, “The Guardian”, 3 Maggio 2011
“… Il Vescovo Domenico Mongavero ha ricevuto molti complimenti dai fedeli quando si è presentato alla folla Lunedì nella piccola isola di Pantelleria, vestito con paramenti di seta verde acqua, disegnati da Armani e decorati con ricami di vitigni, spighe, conchiglie e stelle marine… “Non l’ho fatto per avere sponsor nella chiesa o partecipare alla moda del momento, ma perché volevo indossare qualcosa di bello per dare gloria a Dio”, ha detto Mongavero… Armani che fa le vacanze a Pantelleria da 37 anni e possiede una lussuosa villa, ha creato quattro paramenti per la nuova chiesa, in verde, bianco, rosso e viola… Conosciuto per essere un libero pensatore , Monganero ha anche chiamato Berlusconi per dirgli di dimettersi riguardo agli scandali sessuali nei quali era coinvolto, e ha chiesto agli italiani di essere più tolleranti nei confronti dei migranti…”

Non se ne può più di questo bieco, tristo buffone che incarna la contraffazione, perfino fisicamente, con il suo tacco rinforzato, la colata di catrame sulla testa ed il make-up di una uniforme terra di Siena inutilmente spalmata sulle grinze e le crepe di una faccia dalla quale traspare comunque una insostenibile menzogna pubblica. Davvero non se ne può più di questo barzellettiere dal volgare humour da bar, screditato sulla scena internazionale per la sua ridicolaggine e l’assoluta mancanza di attendibilità, che ha relegato il Paese ad un ruolo marginale in Occidente nel quale l’Italia è ancora tollerata, ma soltanto in quanto priva di autorevolezza. Eppure una parte considerevole del Paese è ancora propensa ad archiviare con una risata ogni nuova gaffe o con apatica noncuranza la spirale degli intollerabili attacchi alle istituzioni e delle manomissioni dell’assetto democratico in direzione di un ormai evidente progetto autoritario; una sorta di connivenza dal basso di una massa disposta a lasciarsi modellare fino ad assumere la forma voluta dal suo capo. Un’altra parte ancora è costituita da quel consistente zoccolo duro della gaudente tribù italiota, fanatizzata e giubilante, che si stringe attorno al suo omuncolo ridicolo per applaudire il mediocre di successo che misura tutto con il suo metro limitato e deforme. E’ mai possibile che ad un soggetto di tal fatta, il cui quadro sintomatico presenta evidenti caratteristiche cliniche di un individuo affetto da disturbo narcisistico della personalità, sia ancora affidata la guida del governo del Paese? Chissà se alla catastrofe civile e culturale che abbiamo di fronte seguirà la totale disgregazione del già provato spirito civico o se invece sapremo vincere la sfiducia e, per una qualche misteriosa via del riscatto, sapremo reagire restituendo dignità alla politica, intesa come categoria alta, nobile dell’agire collettivo e fiducia nelle istituzioni!
Giambattista Alferazzi