E’ Facebook a dare un’altra stangata alle videoteche tradizionali. Quelle in cui fino a poco tempo fa ci si recava per affittare un film e poi vederselo comodamente a casa. A breve, infatti, la major della cinematografia Warner Bros e il social network più frequentato del mondo (circa cinquecento milioni di iscritti), hanno attivato un servizio di noleggio e vendita di pellicole, che saranno direttamente visibili su FB stesso. Per ora la novità riguarda solo gli Usa ma, come sempre accade, in tempi molto brevi è destinata a sbarcare anche da noi. E così, dopo la pirateria e i sistemi più disparati utilizzati grazie al web per accaparrarsi titoli prima della o poco dopo l’uscita nelle videoteche e, ancor meglio, in alternativa al noleggio classico, c’è da chiedersi ormai quanto potranno resistere catene come Blockbuster o, ancor peggio, i negozi indipendenti. Ma si sa quanto può essere spietato il progresso e quanto sarebbe illiberare negarlo o contrastarlo.
Tant’è che la schiacciasassi è già partita. Tre dollari (corrispondenti a 30 crediti di Facebook) per l’affitto, con quarantotto ore a disposizione per la visione, la quale sarà naturalmente possibile a tutto schermo o, meglio ancora, collegando il pc al televisore. L’intento della Warner Bros, piuttosto intuibile, è quello di incrementare l’impegno nei confronti della distribuzione dei propri film in versione digitale. E poi si tratta senza dubbio di un sistema che “fornisce ai consumatori un semplice e conveniente modo di accedere e divertirsi con i nostri film attraverso il più grande social network”, dichiara Thomas Gewecke, presidente di Warner Bros Digital Distribution.
E sarà The Dark Knight di Christopher Nolan il primo film noleggiabile o acquis tabile su FB. A non mandare giù il boccone è la Apple, che nel contratto con Warner, vedrà l’App Store come un’alternativa videoteca virtuale dalla quale noleggiare o acquistare i film della casa Hollywoodiana. Ma Facebook non ha peli sullo stomaco.

Il futuro, almeno da noi, cammina più lentamente. In Italia questo fattore impatterà sul mercato tra non meno di cinque-sei anni.