E’ un Natale sottotono in Parlamento, al di là della crisi.

Passata la manovra, si apre una fase che sarà piena zeppa di tatticismi e che traghetterà i partiti, salvo episodi clamorosi, alle elezioni del 2013, magari attraverso una nuova legge elettorale.

Il compito è arduo: da una parte alleggerire il lavoro al Governo Monti e proseguire nella cosiddetta ‘fase 2’ incentrata su crescita e lavoro, dall’altra strizzare l’occhio all’elettorato per mantenerlo bello in caldo fino al voto.

Gli unici a ribadire il loro completo ‘signorsì’ a Mario Monti sono quelli del Terzo Polo, finora rimasti sempre d’accordo con le scelte del Premier senza battere ciglio.

Il Pdl ha giocato a nascondino, dapprima avallando quasi tutti i punti della Finanziaria (a parte l’Ici), salvo poi sbuffare cronometrando la fine del Governo tecnico nel giro di pochi mesi. Ovviamente una strategia partorita da quel volpone di Berlusconi, che alle cene di gala con Monti e nei consueti dialoghi ‘a tu per tu’ si è mostrato disponibile, mentre al di fuori di certi contesti istituzionali ha mostrato il suo lato più cinico, alimentando la polemica.

Imitato ma non troppo dal segretario del Pd, che a differenza del primo si è fatto scudo grazie ai veleni dei sindacati. Lega, Idv e, fuori dal Parlamento, Sel, hanno fatto quello che gli riesce meglio, cioè i caciaroni disfattisti.

Saranno due anni fondamentali per i partiti, che segneranno probabilmente la caduta del bipolarismo, in luogo di una grande coalizione di cui oggi è davvero difficile poter immaginare contorni e contenuti. Una vasta area che possa raggruppare Terzo Polo, Pd e Pdl? Forse fantapolitica, forse no. Almeno a giudicare i numerosi incontri di questi ultimi giorni tra Alfano, Bersani e Casini. Un grande centro che superi ideologie e steccati per poter garantire stabilità e continuità di governo. Un progetto neo-centrista di cui non è escluso che possa farne parte Monti.

Il 2012 ci dirà moltissimo in termini di correnti, coalizioni e di partiti destinati a soccombere.

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1 COMMENTO

  1. Mi auguro che il 2012 porti al disfacimento del bipolarismo distruttivo che abbiamo conosciuto in Italia e crei le basi per l’avvento di una stagione dedicata alla ricostruzione del rapporto cittadino/politica attraverso una grande coalizione che permetta di lavorare per il bene comune e per la nostra prostrata nazione. Una coalizione che deve rappresentare tutti quei partiti accomunati dalla voglia di dialettica comune rispetto ai problemi da affrontare: credo sia importante ridare fiducia alla gente comune troppo spesso tradita ma ancora capace di resistere e lottare, occorre comunque che siano gli uomini politici credibili a prendere in mano la situazione. I governi tecnici, per loro caratteristica, vanno bene per un periodo molto limitato e solo per superare problematiche particolari, è auspicabile che Monti in un futuro governo dia ancora il suo notevole apporto rispetto alle materie finanziarie, ma alla guida di una grande coalizione occorrerà un uomo dalla vasta esperienza politica che rappresenti bene tutte le parti sociali e che sia in grado di sintetizzare al meglio tutte le aspettative della gente.
    Animo amici liberali, io ci credo.

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