“Finisce l’anno e tutti o quasi sentono il bisogno di fare buoni propositi. Il più comune è smettere di fumare, poi segue lasciare la moglie o il marito, gambizzare la suocera , innamorarsi e così via. Io odio i buoni propositi, non ne ho bisogno, non devo cambiare. I difetti li ho tutti, sono single per abbandono cioè ho abbandonato da anni l’idea di un progetto di vita con un umano di genere maschile, non fumo e quindi cosa mi devo buon proporre? E poi perché aspettare San Silvestro ? Alcuni dovrebbero rivolgersi a Santa Rita, la santa delle cose impossibili.
Forse un buon proposito però ce l’ho: smetterò di leggere i quotidiani, o almeno alcuni di loro. Per l’informazione corretta e non di parte ci siamo noi, tutto il resto è un’ammucchiata di parole, alcune copiate e incollate, alcune prive del pensiero che dovrebbe generarle. Leggo in questi giorni necrologi sui cotechini, elogi delle lenticchie e interviste tipo: dove passerà la notte dell’ultimo dell’anno, insomma inchieste che cambiano la vita. Per leggere qualcosa di sensato bisogna a volte turarsi il naso e leggere giornali estremi. Il giornalismo è morto, seppellito dalle agenzie di stampa. Pochi quelli che vanno a fondo nelle vicende, a meno che non si tratti di roba da buco della serratura, di cose tipo zio Michele. Ecco, decisamente io non leggerò più questi giornali.
Poi però, per non lasciare solo questo bel proponimento, non giocherò più a lotterie e simili. Lo faccio di rado, a volte spinta dal mio edicolante che invece del resto mi propina i gratta e perdi. Il nostro caro Stato è un biscazziere di prim’ordine. Però poi con l’occhietto complice ti dice: gioca il giusto. Ah ecco allora siamo salvi.
Mentre scrivo sento l’effetto ciliegia, una tira l’altra. L’altro buon proposito è che diventerò ancora più leggera, mi prenderò sempre meno sul serio, facendo eccezione quando sceglierò del buon vino e magari cercherò di trasmettere questa leggerezza a certi personaggi come Roberto Saviano che ormai cammina a un metro da terra, a quelli dell’Isola dei famosi che nemmeno uno tzunami ce li porta via, a quelle nullità del Grande Fratello, perché in quel caso è meglio esser figli unici.
Quindi – al grido di ‘sorridiamo, ne abbiamo bisogno’ – penso con simpatia all’Arma che ha pensato a divise con le tasche foderate di plastica, per poter portare i soldi liquidi.
Buon anno bisestile!”
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