Dopo l’amaro risultato delle primarie, e le annesse lacrime, Ségolène Royal, deputato socialista ed ex-compagna di François Hollande, torna a far sentire la propria voce nei media. Criticando, come da copione, il capo di Stato Nicolas Sarkozy, e la sua politica economica dissennata, che ha causato la spesa scriteriata di 500 miliardi di euro, e la conseguente perdita della tripla A. Ce ne ha parlato su Libération di giovedì Cédric Mathiot Debito: Ségolène Royal fa il punto sul bilancio di Nicolas Sarkozy.

“Difficile resistere. La perdita della tripla A, venerdì, ha fornito all’opposizione un ulteriore motivo per attaccare la politica che la destra attua dal 2007. Su France Info, lunedì, Ségolène Royal ha rincarato la dose: «A cosa è dovuto questo grave declassamento? La prima ragione è sicuramente la spesa sconsiderata messa in atto dal governo. C’è un dibattito in Francia per sapere a chi è dovuto questo declassamento: è la crisi, o è la politica della destra? C’è un dato molto interessante apparso oggi sulla prima pagina di Marianne, e che cosa dice? Che su 630 miliardi di aumento del debito, solo 109 sono dovuti alla crisi. Tutto è il resto è dovuto alla dissennata politica della destra: 500 miliardi di spese scriteriate».

Sono passati ormai due anni, oramai, da quando la sinistra ha iniziato a fare questo discorso: Nicolas Sarkozy sarebbe, ancor prima dell’avvento disastroso della crisi, il principale responsabile dell’abissale deficit e del debito galoppante. E questa l’idea della socialista Ségolène Royal, appoggiatasi all’uscita del libro di due giornalisti di Marianne, il cui titolo riassume il tutto: Un quinquennat à 500 miliards (cinque anni da 500 miliardi). La conclusione tratta è, quindi, che la politica della destra è costata alla Francia 500 miliardi di euro”.

Non ci resta che criticare, è lo slogan della sinistra socialista, in Francia e non solo. Il nuovo libro di Emmanuele Lévy e Mélanie Delattre, apparso da pochi giorni nelle librerie francesi, è diventato così il nuovo punto di partenza, dal quale poter formulare teorie sulla crisi attuale, europea, e non unicamente francese, secondo le quali la caduta della tripla A e le difficoltà economico-finanziarie della Francia sarebbero state causate, per la maggiore, dalla politica dell’attuale Presidente della Repubblica e dalle sue spese imprudenti.

Non è tutto falso, anzi. Ma, dalla tenera Ségolène Royal e dai suoi compagni di partito, si è ancora in attesa di una proposta concreta, sia livello sociale che a livello economico, in risposta a una destra anch’essa troppo concentrata sulle critiche che sulle risoluzioni dei problemi. E mancano appena tre mesi alla prima tornata elettorale.

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