Il museo immaginato, di Philippe Daverio (2011; Rizzoli; pp. 352; € 35,00) – “(…) ecco un libro-compendio della storia dell’arte molto personale e costruito come un vero (ma immaginato) Museo”, si legge nella recensione del sito Wuz: “una villa neoclassica divisa in molte stanze con l’idea di una collocazione perfetta dell’arte che mette in relazione – un po’ come nel Museo immaginario di Malraux – arte contemporanea ed eredità artistica, perché ogni epoca filtra il patrimonio del passato mettendone in luce quell’aspetto che gli servirà per giustificare il presente, ma nel nostro presente c’è quell’elemento in più che è la riproduzione fotografica che ci consente di paragonare opere lontane nel tempo e nello spazio, vederne i particolari, apprezzarne le forme (anche se dal vivo non si sono mai viste), metterle accanto le une alle altre in modo del tutto trasversale (…)”.

Italia de profundis, di Giuseppe Genna (2008; Minimum Fax; pp. 348; € 15,00) – La recensione è del quotidiano la Repubblica. “Romanzo difficile (…) Un po’ saggio quando analizza la società italiana, punta più avanzata della fine dell’umanesimo che per prima elaborò in sei secoli di cultura. Un po’ racconto di un figlio che deve seppellire il padre senza a sua volta essere sepolto dalla burocrazia grottesca che solo noi riusciamo a concepire. Un po’ amori finiti, vecchie storie di m… e di eroina. Un po’ dialogo con il lettore tra la confessione della difficoltà a partire con la storia ai consigli a saltare una decina di noiosissime (davvero) pagine. Un po’ denuncia della perenne era glaciale in cui l’Italia ha surgelato ogni conto con il proprio passato. Un po’ sfiducia in un sistema democratico svuotato da ogni rappresentanza. Un po’ orrore per la mancanza di pietà che chi dovrebbe avere non ha per chi non vuole più vivere. Un de profundis appunto”.

I contendenti, di John Grisham (2011; Mondadori; pp. 405; € 20,00) – L’articolo è tratto dal sito dell’Ansa. “Cosa è “uno studio legale boutique”? Esattamente quello di Finley & Figg, due ‘avvocaticchi’ di Chicago, da dove comincia la storia dell’ultimo romanzo del re dei legal thriller, già primo posto – come d’abitudine – nelle classifiche Usa. Del resto Grisham può a buon diritto definirsi il fondatore del genere, visti i successi planetari dei suoi romanzi cui il sistema giudiziario americano è smontato e analizzato nei suoi più minuti angoli. ‘Studio legale boutique’, formula usata da Finley e Figg per farsi pubblicità, lascia intendere ‘qualcosa di più del tipico studio da due soldi’ (…)” In questo romanzo di Grisham la “base di partenza è diversa da quella di Finley e Figg: lui è un giovane e rampante legale di uno dei maggiori studi della città. Il problema però è che, stanco di ritmi massacranti, vuole cambiare vita ed è deciso a farlo. Dopo essersi preso una colossale sbronza, quel giorno non si è presentato al lavoro, intenzionato a mollare tutto. Il suo destino però è quello di arrivare, per una serie di circostanze fortuite, nel piccolo e traballante ‘studio legale boutique’. E lì comincia la svolta (…)”.

I doveri della libertà, di Emma Bonino (2011; Laterza; pp. 157; € 12,00) – Sarà magari scorretto ma è troppo forte, irresistibile, la tentazione di leggere queste pagine di Emma Bonino anche come un grande zibaldone, trentacinque anni di politica italiana; e osservati da un punto di vista non esattamente marginale”. E’ quanto scrive l’inserto Tuttolibri del quotidiano La Stampa. Il volume “tutto è tranne che il convenzionale libro-intervista di un politico, e dentro vi si ritrovano non Berlusconi D’Alema e Veltroni (tanto meno Papa e Cosentino), ma Pasolini, Sciascia, Pertini, Cossiga, ovviamente Pannella… Naturalmente ci sono le mille battaglie dei radicali, i referendum, l’aborto (e il ricordo doloroso di un episodio autobiografico che però fu quello che la introdusse alla politica), il divorzio, lo stato di diritto negato, i casi Coscioni e Welby, il ruolo e il corpo delle donne (…)”.

Il meglio di me, di Nicholas Sparks (2012; Frassinelli; pp. 392; € 20,00) – “Nicholas Sparks – dice Libri Blog – ci regala anche questa volta un romanzo ricco di amore (…) ritroviamo la forza dirompente del primo amore, quell’amore puro e intenso capace di spezzare in due l’anima, quell’amore talmente tanto forte da poter durare davvero per sempre, quell’amore indimenticabile capace di lasciare un segno indelebile nell’animo umano. Nicholas Sparks torna a scrivere la storia di due persone che s’incontrano dopo molti anni di distanza proprio com’era accaduto in Le pagine della nostra vita, la storia di due persone che oggi hanno quarant’anni e che devono fare i conti non solo con i sentimenti più intensi che abbiano mai provato ma anche con le scelte che un tempo hanno dovuto affrontare”.

Via di qua. Imparare a morire, di Umberto Curi (2011; Bollati Boringhieri; pp. 236; € 16,50) – Su quest’opera leggiamo ancora Tuttolibri. “Non siamo più abituati a parlare della morte. La società attuale l’ha resa indecente. (…) sembra davvero che pochi si rendano conto di ciò che pure è sotto gli occhi di tutti: che vita e morte sono stretti in un unico plesso e che, senza la morte, la vita stessa sarebbe inconcepibile. (…) In questo libro denso e affascinante ma di grande chiarezza il filosofo Umberto Curi esplora l’universo mitico (fra i mitografi porremo anche filosofi e poeti) per illustrare le strategie che sin dall’antichità l’uomo ha elaborato per sottrarsi al timore della morte, mostrando come esse siano destinate all’insuccesso. Il mito di Prometeo è quello che meglio ci persuade dell’esito tragico di ogni progetto negazionista (…)”.

L’idea di comunismo, curato da Costas Douzinas e Slavoj Zizek (2011; DeriveApprodi; pp. 251; € 18,00) – “La lunga notte della sinistra sta volgendo al termine”. La recensione è del giornale on-line Duemila Ragioni. “La sconfitta, la condanna e l’abbandono degli anni Ottanta e Novanta, il trionfalismo della ‘fine della storia’, l’egemonia unipolare degli Stati Uniti, tutto questo sta per diventare una vecchia notizia. Nel 2000, in Europa, Jürgen Habermas e Ulrich Beck si entusiasmavano per l’Unione Europea e la sua moneta unica, profetizzando che sarebbe diventata un modello per il futuro dell’umanità. Quanto diversa è la realtà oggi! Ben lungi dall’essere un modello, l’Unione Europea è piuttosto un’organizzazione disordinata di governi di destra e social-democratici allineati che impongono inedite misure di austerità, disoccupazione e povertà alla classe lavoratrice, in nome del ritorno alla ‘disciplina fiscale’”.

Storie sparse. Racconti, fumetti, illustrazioni, incontri e topi, di Giovanni Gandini (2011; Il Saggiatore; pp. 267; € 25,00) – Di seguito la recensione del Corriere della Sera. “’Sono nato il 14 ottobre del 1931 alle quattro di mattina del giorno quindici. Festeggio il mio compleanno il quindici ma l’anagrafe lo festeggia il 14′: come si fa a non continuare un’autobiografia che comincia così? Tanto più che è quella di Giovanni Gandini ‘avventuriero editoriale, disegnatore di topi, scrittore’, nonché gran milanese noto a tutti quanti per aver portato in Italia i Peanuts, gli eroi di Charles Schulz (comprando i diritti con buona parte della sua raccolta di francobolli) e per aver inventato la storica rivista di fumetti intitolata, appunto, Linus: evento del 1965”.

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