“Io non riesco a essere obiettiva spesso. Mi rendo conto che il pregiudizio si affaccia nella mia quotidianità, come l’amico invisibile, che non si vede ma è presente. E allora preda di esso vi dico in sincerità che io i tedeschi non li sopporto. Mi stanno antipatici perché mentre noi a Pozzuoli moriamo con la non bonifica dell’Italsider, loro in un paese dal nome poco pronunciabile, dove non vedono né Ischia né Procida, dove non hanno la fortuna di avere vicino una città come Napoli, hanno bonificato una vecchia miniera trasformandola in un parco di attrazioni con musei, centri commerciali, cinema che richiama oltre un milione di visitatori l’anno. Ecco, l’invidia mi divora.
Poi leggo su Der Spiegel la loro “osservazione” sul naufragio più amato dagli italiani e sento che vorrei dichiarare guerra, se fosse possibile. E allora m’interrogo. Perché mi stanno così antipatici? Forse perché Angela indossa quelle orribili giacche? Perché loro hanno trattato a pesci in faccia i nostri immigrati prima di scoprire la gioia di avere in casa un immigrato turco? O forse niente niente non li sopporto perché sono sinonimo di efficienza e noi sinonimo di pressapochismo, devoti al Dio vede e provvede? No la verità è che io non riesco a non pensare ai nazisti. A tutte quelle persone che hanno ucciso. A tutte quelle famiglie che hanno distrutto, a Primo Levi, allo zio del mio amico Uriel, alla nonna di Ariel.
Con questo non voglio dire che poi io non viaggi in Germania, che non mangi quei dolci pieni di burro e canditi, che non svenga davanti a un piatto di crauti. Dico che a star zitti si fa bella figura diceva mia nonna, specie quando negli armadi gli scheletri si agitano, come oggi, proprio il giorno della memoria. Purtroppo è costume frequente mettere il naso nelle nostre turpi faccende tuonando da moralizzatori. E così mi viene in mente che sarebbe carino da parte del Governo Italiano mandare al Governo Tedesco in regalo, la raccolta delle migliori battute di Silvio, certo molto meno scioccanti dell’elenco tristissimo delle vittime dei lager nazisti.”
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Gentile Elvira,
volevo ricordarle che anche l’Italia ha avuto parte attiva in quello sterminio.
Quindi stiamo zitti, che facciamo più bella figura.
Quanto alle battute di Silvio, spesso sarebbe convenuto a lui, prima che all’intero paese, tenersele per sè.
Caro Giacomo, il soggetto è la Germania. Non volevo dire la mia sull’olocausto, volevo sottolineare perché mi stanno antipatici i tedeschi. E io per diritto di nascita non riesco mai a stare zitta.
E quanto alle battute di Silvio ormai sono storia. Come i dischi di Apicella.