E’ uno degli uomini di punta del Pdl, e l’anno prossimo male che poteva andargli un ruolo di prestigio all’interno del partito o del Governo glielo avrebbero senz’altro affidato. Oddio, non è che stia calando il sipario sulla sua storia politica, ma è indubbio che d’ora in avanti dovrà inventarsi qualcosa per recuperare applausi a scena aperta.
Parliamo di Gianni Alemanno, ‘er sindaco’ di Roma, una gioventù (so’ ragazzi… ) nelle file della destra militante (Msi, Fronte della Gioventù) dei ‘duri e puri’, una moglie dal cognome inequivocabile (Isabella Rauti), la svolta di Fiuggi, una lenta trasformazione che lo porta da posizioni decisamente estremiste ad altre più rarefatte, per una destra nazionale, liberale e conservatrice. Non fece male come ministro delle Politiche agricole (di lui D’Alema disse: “Il miglior ministro del Governo Berlusconi”), il peggio di sé l’ha fatto vedere da numero uno della Capitale (dal 2008 a oggi).
Partiamo dalla fine (in senso cronologico). Alpinista di buon livello (nel 2004 è stato capo spedizione onorario nella scalata del K2 – non Monte Mario per capirci – per il cinquantenario della conquista italiana della seconda vetta del mondo), abituato quindi alle nevi perenni, lo scorso fine settimana – causa un’improvvisa (ma neanche troppo) serie di precipitazioni a carattere nevoso – è riuscito a bruciarsi la dote dei consensi con dei papocchi comunicativi degni di un principiante. Da un politico navigato come lui non ci si aspettavano così tanti autogoal. Si è cominciato con l’antico giochetto dello scaricabarile, con la Protezione civile nel ruolo della strega cattiva, per finire con una sequela di comparsate tv a ribadire isterici “Ho ragione io!, ho ragione io!”.
Eccolo come si è ridotto Alemanno (ribattezzato in rete con un colorito Ale-danno), ingolosito dalle telecamere e lontano dai cittadini (quando l’ego te se magna… ), prestigiatore del battibecco e metereologo da ‘Bim Bum Bam’ (la storia dei centimetri/millimetri di pioggia e neve). Il Sindaco poi, non contento, non ha voluto farsi scappare l’occasione di mettere su il fastidiosissimo teatrino che vede il primo cittadino scendere in piazza a spalare la neve, per dare il buon esempio. E’ una pantomima utilizzata spesso dai politici nostrani, basta avere un buon ufficio stampa che chiama a raccolta telecamere e taccuini e il gioco è fatto: c’è l’assessore che muove la ruspa nel cantiere o avvia la talpa della nuova metropolitana, c’è il tuffo in mare del sindaco qualunque per assicurare tutti sulla balneabilità, il ministro della Salute che sgranocchia cosce di pollo per evitare psicosi da Aviaria, ecc.
Con la nevicata dei giorni scorsi è stata certificata l’inefficienza della giunta comunale di Roma Capitale (ma de che?). Un programma, quello del Pdl, tutto incentrato sulla sicurezza; peccato che negli ultimi due anni la scia di sangue parli di una Roma con 38 omicidi (finora). E che dire poi dello scandalo ‘Parentopoli’ all’Atac con le assunzioni a chiamata diretta (si dirà che non è tutta colpa di Alemanno), o l’ultimo che ha fotografato decine di dipendenti comunali entrare e uscire dagli uffici pubblici timbrando il proprio cartellino e quello dei colleghi assenti? Potremmo continuare all’infinito, a cominciare dal fallimento della raccolta differenziata in numerosi quartieri della Capitale dove è stato attivato il servizio sperimentale di raccolta dell’umido. Risultato? Spariti i cassonetti, orari di consegna impossibili, rifiuti per strada. Che ne è poi del potenziamento del trasporto pubblico? La Capitale, diciamocelo francamente, ha una rete di trasporti da serie B. Sì, molti preferiscono l’auto, ma con sole due linee metro (per la C se va bene bisognerà aspettare anni) è difficile coprire tutto il quadrante. Le altre linee di superficie non vanno meglio. Si parlava di mobilità sostenibile, ma poi la soluzione resta quella delle targhe alterne. Il bike-sharing? Un altro disastro, Roma non è Amsterdam e le bici in centro non le prende nessuno, nemmeno i turisti. Rete fognaria? Degna della Roma Imperiale. Lo abbiamo visto con le piogge di un paio di mesi fa che si sono abbattute sull’Italia. Strade-colabrodo, sanità al collasso, criminalità da Anni di piombo.
Difficile fare peggio, ma se in Giunta mancano le eccellenze, se allo Sport ci va chi stava in Curva nord con gli Irriducibili e ora va in tribuna stampa e si occupa di giovani e impianti, la colpa non è certo dei romani. E che dire di chi ha portato l’A.S. Roma sull’orlo del fallimento e ora si ritrova in Aula Giulio Cesare per la ‘Promozione della città’. Bravura? Macché, una questione di ‘quote rosa’. C’è pure un vicepresidente dell’Assemblea capitolina – e recordman delle preferenze alle passate elezioni – che sta lì con la benedizione dell’Opus Dei.
Non fraintendiamoci, fra ‘pischelli’ senza esperienza e con la bocca che sa ancora di latte, non mancano personalità dal buon curriculum, ma sono mosche bianche. Il resto è una banda d’improvvisati abituati a fare la voce grossa, a battere i pugni sul tavolo, e in qualche caso a stendere il braccio teso. Una Giunta alla ‘vaccinara’. Il sindaco aveva poco da spartire con certi soggetti, ma molti pare gli siano stati imposti. E’ con questa classe dirigente Roma spera di ottenere, che so, le Olimpiadi?
Tornando ad Alemanno, sul web gira la parodia in stile reggae sulla neve, cantata in romanesco sulla base di ‘Jammin’ di Bob Marley. Nel week-end intanto è prevista ancora neve a Roma…
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