Venerdì della scorsa settimana si è dimesso il ministro dell’Ambiente della coalizione del governo inglese, guidata da David Cameron. Chris Huhne ha, infatti, presentato le proprie dimissioni a seguito della decisione del procuratore generale di agire per vie legali contro di lui. L’appuntamento di fronte ai magistrati della corte di giustizia di Westminster è stato fissato per il 16 febbraio prossimo.

Huhne è accusato di aver, lo scorso 12 marzo 2003, scaricato sulla moglie una multa per eccesso di velocità da lui presa, per far sì che non gli fossero tolti gli ultimi punti dalla patente. Lo scandalo era già emerso qualche mese fa, dopo che la moglie dell’ormai ex ministro aveva rilasciato un’intervista, subito dopo aver annunciato il divorzio, in cui raccontava l’accaduto al Sunday Times. In seguito alle indiscrezioni del giornale, la procura ha acquisito diversi documenti, e-mail e anche una registrazione tra i due, nella quale viene discusso l’accaduto.

Dopo lo spiattellamento dello scandalo su tutti i giornali nostrani e non, è arrivata ora la decisione della procura inglese di procedere per vie legali e Huhne è stato costretto a rimettere il mandato nelle mani del Primo Ministro, ufficialmente per ripulire il suo nome dalle accuse. Huhne, infatti, che si proclama innocente, ora affronterà un processo penale con l’accusa di aver intralciato la giustizia. A giudizio, con la stessa accusa, anche la moglie.

David Cameron alla notizia delle dimissioni ha commentato dicendo che la scelta di Huhne era quella giusta e ha lodato il suo operato da ministro svolto fino a quel momento. Nick Clegg, leader dei Lib-Dem e vice Primo Ministro, si è detto comprensivo e rispettoso della scelta auspicandosi che Huhne possa rientrare, a vicenda conclusa, nella squadra di governo. Il Premier ha anche appuntato il successore, Ed Davey che, essendo anch’egli liberale, mantiene l’equilibrio di coalizione tra Tory e Lib-Dem nelle poltrone ministeriali.

La coalizione potrebbe dividersi? Potrebbero i Lib-Dem cambiare sponda e allearsi con i Laburisti? si chiede malizioso il The Guardian. La situazione non sembra far presagire un tale scenario, anche se le difficoltà per il governo di Cameron non sono poche. Oltre alle dimissioni di Huhne, c’è la crisi economica e della zona euro, ci sono le critiche ricevute da Cameron da una parte dei Conservatori dopo il vertice di Bruxelles del 30 gennaio scorso, insomma la situazione non è delle più tranquille. C’è inoltre il tema bollente della riforma del sistema sanitario, sul quale il Governo non sta riscuotendo un grande successo e anzi sta raccogliendo più di una critica.

Se la situazione è difficile, anche se sostenibile, per il Governo, di certo i Laburisti, che appaiono stanchi e poco incisivi, non stanno aiutando molto la coalizione. Iniziano a circolare malumori e indiscrezioni non positive sulle capacità di leadership di Ed Milliband e sulla sua idoneità a portare il partito alle prossime elezioni. Sembra che il taglio che ‘Ed the red’ sta dando al partito sia appunto troppo di sinistra e poco riformista; troppo lontano da quelle posizioni New Labour che portarono Tony Blair a Downing Street per ben tre volte consecutive e molto vicino invece alle posizioni ‘conservatrici di sinistra’, che di contro scaraventarono i Labour nel baratro durante il periodo dominato dalla Lady di ferro.

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