“Mi piace molto la festa del 9 Marzo! Mi trovo a mio agio osservando le miriadi di rami secchi di mimose strappate all’albero: penzolano tristi ovunque. Mi piace il clima decadente che si respira dopo l’orgia di torte mimosa, aperitivo mimosa, spezzatino mimosa, polpette mimosa. Ho anche letto nella bacheca di un ristorante la pubblicità di un piatto che minacciosamente prometteva tagliatelle della donna! Devo dire che è stato interessante ascoltare anche in sedi pubbliche, una fiera di banalità da far arrossire un democristiano! Gli uomini che erano sprovvisti di pensieri propri se la son cavata con gentili gesti, donando fiori a tutte. Ho sentito, a seconda dell’area geografica di appartenenza, risposte tipo: lo dia a sua sorella, oppure lo riponga nel posteriore, insomma cosine così.
Nessun umano di genere maschile ha pronunciato una frase sensata e semplice e allora io ho immaginato che l’anno prossimo si potrebbe suggerire una cosina così: salve donne, meno male che esistete! Quel giorno il Padreterno , prendendo la costola di quel perdente di Adamo, ha avuto naso, ha investito sul futuro, anche se il concetto era ancora nebuloso! Non sapeva che quella costola sarebbe stata fondamentale nella vita del maschio! Certo, non tutte son riuscite bene: ci son state problemi con alcuni prototipi difettosi, ma per il resto il povero maschio ha avuto la fortuna di poter esprimere il peggio di sé con tranquillità.
La cosa che però mi ha sempre lasciata perplessa è come mai degli esseri superiori come le donne, abbiano sentito così prepotentemente il bisogno di festeggiarsi! Non era necessario! non si festeggiano i grandi manager, coloro in grado di gestire una casa, crescere figli, sfamare e trastullare mariti e conciliare anche il lavoro con tutti questi impegni. Avrei preferito si festeggiasse invece l’amante giovane, figura di donna più vituperata e bisognosa. Quella sì che pur facendo parte del genere è una specie silenziosamente in ascesa ma malvista! E immagino allora una campagna per la festa, scegliendo come simbolo invece del fiore qualche rigoglioso frutto, che so magari il fico. E noi, le donne vere, quelle che sopportiamo tutto, che guardiamo sempre oltre, che subiamo con il sorriso magari dopo una sana coltellata liberatoria, potremmo partecipare con serenità, festeggiando queste ignare ragazze diversamente educate, prendersi quel che resta di loro (i nostri mariti). Buon 9 marzo a tutte le donne che come me non devono dimostrare nulla, che invece delle mimose amano le rose rosse, che riescono a fare sinergia con le altre donne e che, soprattutto, non si prendono mai sul serio!”
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