“Alcune mie amiche non accettano il passare del tempo. Una di queste, tornando a casa da una sessione di chirurgia plastica, è stata costretta a esibire i documenti al figlio che le ha aperto la porta. Un’altra, una via di mezzo tra Mata Hari e mamma Ebe, usa delle panciere che promettono due taglie in meno e rischia la vita per asfissia ogni volta che si siede. A tutte comunque dà molto fastidio il cedimento strutturale, più della ruga che molte sdrammatizzano ripetendo frasi fatte.

E allora le riviste femminili, le cui redazioni sono un concentrato di gente perfida con attitudine alla violenza, quasi ogni settimana tuonano titoli così: più bella in una settimana, oppure, più magra in due. A parte il fatto che per la prima situazione ci vorrebbe Mago Merlino e per la seconda Hannibal Lecter, io mi chiedo cosa spinga poi certe donne a comprare queste riviste. Le trovo dequalificanti e a volte quasi criminali. Intanto tutte queste anoressiche che svettano nelle pagine, non aiutano certo le nostre adolescenti; avevano tanto parlato di aumentare la taglia delle indossatrici ma non mi sembra sia mai stato messo in pratica. La ragazza quattordicenne tettona che non sa ancora che fortuna che ha, spesso sviluppa complessi devastanti di fronte a quelle foto, magari passando per la merendina alla carota senza nessun aiuto da parte di uno specialista, con l’unica missione di diventare come loro. Non parliamo poi della moda che impone il jeans basso e stretto e che ha l’effetto di far vedere in giro ragazzine alte al garrese un metro e larghe due, che sembrerebbero nate per il chador, combinate come un cotechino.

E comunque il meglio di sé, queste riviste, lo danno con i consigli sentimentali. I titoli sono vari: cosa fare se vostro marito vi tradisce, se lui và via di casa, vi siete innamorate di un altro! La mia preferita è la terza. Immagino lui , il marito. Dopo un po’ di anni di ciabatte, telegiornali e cene alle otto in punto, bacetti casti della buona notte, lei si innamora di un altro. E allora la rivista da buoni consigli, anche se il primo rasenta l’illegale. Affrontatelo, suggeriscono e lì immagino che il consiglio sia dato da un cronista di nera. Poi, sempre nel mood sincerità, ditegli che il vostro cuore non vi da pace, che l’emozione che provate non è come quella che avete provato per lui vent’anni prima, ma diversa molto diversa. E questa l’ha scritta sicuramente una psicologa del CIM (Centro Igiene Mentale). Alla fine dei consigli, se la poverina resta viva e non è invece protagonista di quelle notiziole tipo: spara alla moglie e si suicida, ci sono tutta una serie di consigli di come fare per i figli, se ce ne sono, come fossero l’ultimo dei problemi.

Ho sempre pensato che esser donna è un dono, ma questa riviste ci dequalificano. Intanto, ma chi li vuole i consigli? Noi sbagliamo da sole benissimo e poi, questa moda, queste creme miracolose,  ma chissenefrega! Noi donne vere non abbiamo bisogno di loro, ci teniamo le nostre imperfezioni che, condite con la nostra normale straordinarietà, fanno la differenza! E se ci innamoriamo di un altro… Bhè, che dire… saranno fatti nostri, no?”

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