Parigi – Se Marine Le Pen ha strappato in extremis un biglietto per le Presidenziali, grazie alle 500 firme di patrocinio, il leader del movimento politico République Solidaire ed ex-primo ministro Dominique de Villepin non è riuscito a trovare il sostegno sperato, e sarà dunque, come da copione, spettatore dell’accanita corsa all’Eliseo. Intanto Sarkozy e Hollande sono già al lavoro per il secondo turno. In particolare quest’ultimo, che ha proposto sulla piattaforma di France 2 una riduzione dell’immigrazione legale. Ce ne ha parlato su Libération di giovedì Jonathan Bouchet-Petersen nel suo: Hollande vuole limitare l’immigrazione legale.
“Limitare l’immigrazione legale in Francia, potrebbe essere uno dei punti cardine del suo quinquennato presidenziale. «Ci vogliono delle regole», ha affermato Hollande, prima di ricordare a tutti che ci sono «ogni anno all’incirca 200mila immigrati legali in Francia». Una cifra che il presidente uscente ambisce a dimezzare da oggi al 2017. Dopo aver ribadito che «l’immigrazione economica era una delle grandi scommesse di Nicolas Sarkozy», il candidato socialista e leader dei sondaggi sul fronte di sinistra ha che spiegato quest’ultima debba essere limitata. La colpa, secondo il deputato di Corrèze, è «un contesto di crescita rallentato». Rifiutando d’entrare in una logica matematica, per evocare dunque obiettivi cifrati e regolarizzazioni, Hollande ha tentato di affermare e valorizzare la sua idea di politica, condotta attualmente impegnandosi affinché i temi caldi in vigore (lavoro e famiglia), siano applicati sotto la sua presidenza in maniera uniforme, per mettere fine alle considerevoli disparità constatate da una prefettura all’altra”.
In risposta al J’accuse di Copé e alle ripetute accuse di Sarkozy, François Hollande si è difeso da astuto politico, in diretta su France 2. Parlando in maniera convinta e convincente in merito agli obiettivi del suo prossimo e ipotetico quinquennato. L’immigrazione, in Francia, è una questione delicata e la proposta del leader socialista di limitarla se non dimezzarla è coraggiosa e lungimirante, ma potrebbe far storcere il naso a molti esponenti della rive gauche. Jean-Luc Mélenchon su tutti.
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