Il 15 marzo, all’età di settantasette anni, è divenuta nonna per la quarta volta, intatta nel suo fascino atemporale, sorridente e piacevole come durante i suoi anni migliori: gli anni ’50, all’alba dei quali conobbe il produttore Carlo Ponti, intermediario di un successo tutto italiano, marcatamente napoletano, che nel mondo intero lanciò il mito della donna mediterranea, dalle forme incontenibili, gustosa, maliarda, seduttrice da capogiro.
Sophia Loren, nata a Roma, ma naturalizzata partenopea, per la sua infanzia e la sua prima adolescenza trascorse nella ridente Pozzuoli e per i suoi ruoli da ‘bella guagliona’, prosperosa pizzaiola nel ‘desichiano’ L’oro di Napoli, ammaliante regina egiziana affianco ad Alberto Sordi in Due notti con Cleopatra di Mario Mattioli, piacente Sisina nel meno conosciuto Carosello Napoletano di Ettore Giannini, o ancora prorompente venditrice abusiva di sigarette nell’episodio napoletano di Ieri, oggi, domani.
Rappresentante d’onore delle ‘maggiorate’, in compagnia della mondina Silvana Mangano, della tormentata Gina Lollobrigida e della povera ma bella Marisa Allasio, la Loren ha marcato esteticamente e storicamente il passaggio dell’Italia da contadino-pagana a proto-industriale, dalla povertà desolata del secondo dopoguerra alle vane illusioni del fragile miracolo economico, celante fin dai primordi un’inquietudine soggiacente. Dallo stupro della guerra nel ‘moraviano’ La ciociara allo striptease del boom nell’episodio romano di Ieri, oggi e domani, nei panni di una meretrice in giarrettiere, inebriante, con la sua bellezza, il ‘bolognesizzato’ Mastroianni, passando per La donna del fiume di Mario Soldati e La fortuna di essere donna di Alessandro Blasetti.
Fino a quando la forma curva e sinuosa non ha ceduto il passo alla linea retta e funzionale delle nuove attrici dell’Italia europeizzata, più spigolose e puntute, come Monica Vitti, che nell’’antonioniano’ L’avventura, prende il posto della più rotonda Lea Massari. Ma prima del definitivo eclissarsi qualitativo del cinema italiano alla fine degli anni ’70, Sophia Loren ci regala, in coppia con Marcello Mastroianni, il testamento finale di un’epoca d’oro che se ne va. Nelle vesti di una casalinga sfiorita, nella fotografia virata in seppia di Una giornata particolare di Ettore Scola, inerme popolana, asservita a un marito padrone, accecato dal mito di Mussolini.
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La Loren? Rappresenta ciò che vuol dire riuscire ad accalappiarsi un pruduttore importante che la lancia.Io l’avrei lanciata dalla finestra .