Bossi si è dimesso da Segretario Nazionale della Lega Nord quando erano le 16.30 di giovedì 5 Aprile e in quel preciso istante, probabilmente, è finita anchela Seconda Repubblica.
Berlusconi, nei panni di Nostradamus, aveva profetizzato: “Quando cadrò io cadrai anche tu”. Profezia che è sembrata più una minaccia, ma alla fine è successo davvero.
Ora però, passato lo shock della notizia, c’è un movimento da tenere in piedi e le elezioni amministrative da affrontare e non si può stare a piangere sul re deposto. D’altronde “morto un papa se ne fa un altro” e dopo che il “trota” come Bruto con Cesare, ha pugnalato il padre alle spalle, Bobo e i suoi “Barbari sognanti” sono pronti a succedere al trono padano.
Ora, in via temporanea è stato costituito un triumvirato di reggenti fino all’Assemblea federale di Ottobre, un po’ per far calmare le acque e ragionare a mente lucida, un po’ per cercare di spezzare questo “cerchio magico” che ha condotto la congiura al re.
Ma chi sono questi nuovi consoli padani? Due li conosciamo già molto bene e sono i cavalieri che più sono stati vicini a Umberto Bossi, mentre il terzo è un nome nuovo alle cronache, benché sia una fedelissima da parecchi anni.
“Donna con le palle” fu definita nel ruvido ma sempre efficace gergo bossiano, Manuela Dal Lago, classe 1946, ex presidente della provincia di Vicenza. Leghista di ferro, è stata sempre a fianco di Bossi, prima con lui nelle cene contro i “cerchisti”, poi con lui contro Tosi. Una fedeltà ora premiata mentre si appresta a traghettare la nave padana in acque più sicure.
L’altro console del triumvirato è Roberto Calderoli, folcloristico personaggio già noto per le sue innumerevoli sparate. È stato, nel bene e nel male sempre vicino a Bossi, al punto che per un momento c’è stato il rischio che potesse essere il nuovo delfino, unico reggente del Carroccio. Dopo la “porcata” della legge elettorale ha infilato una sequenza interminabile di insulti alle più disparate categorie umane.
Poi c’è l’eletto, Roberto Maroni. Bobo segue Bossi dal lontano 1979, quando col Senatur si avvicinano all’Union Valdôtaine di Guido Salvadori. Il sodalizio dura da parecchi anni e, a parte la crisi del1994 in cui Maroni non accettò il ribaltone anti-berlusconi, il rapporto non ha mai più visto “vere” crisi.
Ora i barbari sognanti dell’ex ministro dell’Interno sono pronti a prendere in manola Lega. Nonostantei tentativi di stemperare le paure dei militanti per la definitiva abdicazionedi reUmberto, con l’ipotesi di ricandidarlo a Ottobre, Bobo si appresta a diventare il nuovo reggente del movimento padano. Forse con un leghista “moderato” come lui si potranno cominciare a dimenticare canottiere e celodurismi.
Per ora, non ci rimane che restare a vedere quale risvolto prenderanno le indagini giudiziarie, sta di fatto che anche la solida e indiscutibile leadership di Bossi si è frantumata insieme al suo “partito ad personam”.
© Rivoluzione Liberale
