AL CINEMA

To Rome With Love: un film di Woody Allen. Con Woody Allen, Alec Baldwin, Roberto Benigni, Penelope Cruz, Judy Davis. Commedia/drammatico, Usa/Ita/Spa 2012. Trama: liberamente ispirato al Decameron, il capolavoro di Giovanni Boccaccio del 1350. In uno degli episodi Allen interpreta un uomo che in viaggio a Roma con la moglie conoscerà colui che sta per sposare la figlia. In un altro episodio Roberto Benigni veste i panni di Leopoldo, un tranquillo impiegato che è scambiato per un celebre attore. Alessandro Tiberi e Alessandra Mastronardi in un terzo episodio si perdono per Roma in occasione di una visita ai parenti.
In uscita venerdì 20 aprile. Giudizio ***

Streetdance 2 3D: un film di Max Giwa, Dania Pasquini. Con Falk Hentschel, Sofia Boutella, George Sampson, Akai Osei-Mansfield, Tom Conti. Musicale, Gran Bretagna 2012. Trama: da Londra a Parigi, da Mosca a Roma, una miscela di ballerini e culture per la coreografia che rivoluzionerà il mondo della danza. Dopo essere stato sconfitto e umiliato dal fortissimo gruppo americano degli ‘Invincible’, lo street dancer Ash medita di prendersi la rivincita. Si mette quindi alla ricerca dei migliori ballerini per organizzare un numero unico nel suo genere. Durante i suoi viaggi incontra e s’innamora di Eva, una strepitosa ballerina di salsa che gli farà scoprire la magia di un mondo differente, ricco di incanto e passione.
In uscita oggi, 18 aprile. Giudizio ***1/2

George Harrison: Living in the Material World: un film di Martin Scorsese. Con Terry Gilliam, George Harrison, Paul McCartney, Ringo Starr, Jane Birkin. Documentario, Usa 2012. Trama: usando rari e inediti materiali, Martin Scorsese racconta la vita di George Harrison dall’infanzia, sino al periodo d’oro con i Beatles e alle fasi altalenanti della sua carriera da solista. Il regista si è ispirato a ciò che di Harrison disse John Lennon: “George di per sé non è un mistero, ma il mistero dentro George è immenso. Scoprirlo poco a poco è dannatamente interessante”.
In uscita domani, 19 aprile. Giudizio ****

Il primo uomo: un film di Gianni Amelio. Con Jacques Gamblin, Catherine Sola, Maya Sansa, Denis Podalydès, Ulla Baugué. Drammatico, Ita/Fra/Alg 2011. Trama: Jacques Cormery torna, nel 1957, nella natia Algeria alla ricerca dei ricordi della sua infanzia. Il Paese è diviso tra chi vuole restare legato alla Francia e quelli che esigono l’indipendenza immediata. Le memorie della madre e della nonna di Jacques tornano impetuose dalle foschie del passato.
In uscita venerdì 20 aprile. Giudizio ****1/2

(Legenda: * da evitare; ** banale; *** guardabile; **** coinvolgente; ***** imperdibile)

A TEATRO

Sangue sul collo del gatto: teatro ‘India’ (Roma). Stasera (ore 21) debutta in prima nazionale lo spettacolo di Rainer Werner Fassbinder per la regia di Fabrizio Arcuri, ultima produzione dell’Accademia degli Artefatti presentata al Residenztheater di Monaco Di Baviera lo scorso 30 marzo. Lo messinscena, in collaborazione con il Teatro di Roma, termina il dittico degli Ideali sulla crisi dell’identità politica e del concetto di società, che aveva avuto come prima tappa Orazi e Curiazi di Bertolt Brecht. In Sangue sul collo del gatto si raccoglie tutta la realtà e insieme la sua trasfigurazione, immaginifica e filosofica: il macellaio, il maestro, il poliziotto, l’amante e l’amata, Hegel, l’alieno, monologhi con cui ognuno rivela la propria incapacità di comunicazione. Sul palcoscenico una decina di persone raccontano la propria vita, intessendo una trama di relazioni con se stessi e con gli altri che allude a un’idea di umanità. Ad ascoltarli un’aliena venuta dallo spazio che apprende la lingua umana nel momento stesso dell’ascolto. Il suo intervento finale sarà insieme il racconto della distorsione umana e la distorsione dell’umana realtà.

Prigioniero di me stesso: teatro ‘Gassman’ (Borgio Verezzi [Savona]). Il regista Matteo Tarasco e l’attore Salvatore Rancatore, venerdì prossimo (20 aprile) presenteranno uno spettacolo tratto dai diari di un giovane autistico, Birger Sellin e prodotto dalla Compagnia Arte e Spettacolo Domovoj di Roma. Versi che ricordano Shakespeare, Artaud, Rimbaud, appartengono a Birger Sellin: ragazzo autistico non guarito che comunica solo attraverso il computer. Una raccolta di testi, un insieme di comunicazioni personali e familiari, poesie, lettere e riflessioni che rappresentano per questo ragazzo l’unica forma di espressione dal carcere del proprio io. Non, quindi, il balbettio di un folle che non ne vuole sapere dei suoi simili, ma una richiesta di aiuto urlata da un mondo oscuro e incomprensibile; testi che prorompono da una profonda disperazione, foschi, misteriosi, carichi di solitudine, scritti in un linguaggio molto compatto e a tratti ironico.

Il postino di Neruda: teatro ‘Dehon’ (Bologna). Spettacolo liberamente ispirato al film di Massimo Troisi che andrà in scena fino al 29 aprile tutti i venerdì, sabato e domenica. La pièce, presentata dalla compagnia Teatroaperto-Teatro Dehon, è stata scritta dall’attore Alessandro Fornari, per la regia di Guido e Piero Ferrarini. Le scene sono di Fabio Sottili, mentre le musiche e i video sono a cura di Piero Ferrarini. Lo spettacolo, che vuole essere un omaggio a Troisi, riporta la vicenda nell’epoca del romanzo, ovvero negli anni 1969-73, durante i quali il Cile viveva momenti di cambiamento: la candidatura del poeta cileno alla presidenza della Repubblica, l’elezione di Allende e il colpo di Stato.

Happy Days: teatro ‘Brancaccio’ (Roma). Dopo il tour in trentacinque città italiane Fonzie, Richie Cunningham e le atmosfere di Milwaukee arrivano in scena nella Capitale fino al 22 aprile. È Happy Days, il musical prodotto da Compagnia della Rancia per la regia di Saverio Marconi, tratto dal telefilm cult degli anni ’80. Tra le note di una musica divertente e piena di energia anche a teatro ci saranno Howard, il capofamiglia (Giovanni Boni), sua moglie Marion (Sabrina Marciano), casalinga perfetta e i loro due figli, Richie (Luca Giacomelli) e Joanie ‘sottiletta’ (Maria Silvia Roli). Immancabile il mitico Fonzie (Riccardo Simone Berdini), il meccanico dal fascino irresistibile e dall’inconfondibile hey, con i capelli impomatati e il giubbotto di pelle.

© Rivoluzione Liberale

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