Parigi – Giorni cupi, anzi cupissimi per Nicolas Sarkozy, il quale dopo la ferita provocata dall’imparzialità di Marine Le Pen, che domenica prossima voterà scheda bianca, convogliando di riflesso molti dei suoi elettori a seguirla nell’atto, ha subìto mercoledì un altro doloroso fendente. Provenienza François Bayrou, leader del MoDem, dal quale si attendeva, come anche dalla frontista ‘lepenista’, piena solidarietà al ballottaggio, per riunire le forze di destra nella lotta alla sinistra ‘hollandista-melanchonista’. Ce ne ha parlato su Libération di giovedì, Laure Bretton nel suo Bayrou, al fianco di Hollande.
“Come se non bastasse la deleteria imparzialità di Marine Le Pen, anche François Bayrou ha assunto il ruolo di guastafeste ai danni di M. Sarkozy. Dichiarando non solo di schierarsi dalla parte di Hollande, ma attaccando anche l’attuale capo dello Stato sul profondo fallimento del suo mandato. Intriso, a detta del leader del MoDem, di una successione imbarazzante d’insuccessi, fatta eccezione per la riforma delle pensioni, che stanno condannando la Francia a un ruolo sempre più minoritario nello scacchiere europeo e ancor più mondiale”.
“Lo svilimento dell’economia francese con la conseguente perdita d’appeal del made in France, la mancata riforma della giustizia, l’affaire-Bettencourt da gestire, le evidenti incertezze sulla politica estera tanto quanto l’annosa e delicata questione della sicurezza, strettamente legata all’erronea politica d’integrazione, sono validi motivi per cui il leader UMP debba cedere la sua comoda sedia dell’Eliseo a un’altra persona. Forse non capace, come ha affermato Bayrou, di realizzare il suo progetto politico di destra repubblicana e finalmente liberale, ma almeno in grado di trasmettere nuova linfa vitale ad un Paese stremato e ormai sulle ginocchia”.
Le changement, c’est maintenant di Hollande contro La France forte di Sarkozy. Domani sera il verdetto finale di una lotta serrata che dura ormai da otto mesi, nata sulle macerie dello scandalo DSK. Una lotta che ha dato sempre come favorito il candidato socialista, e che ora, dopo le forti esternazioni di Marine Le Pen e François Bayrou, conferma le attese. Sarkozy si aspettava una chiara e netta presa di posizione da entrambi i leader, per sperare quanto meno di giocarsela fino all’ultimo, e ha invece ricevuto due sonori schiaffoni, che fanno male, molto male. Perché ora, le speranze sono oramai assenti, e la paura di una pesante sconfitta annebbia le notti di Sarkozy e dei suoi fedelissimi.
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