Mentre a casa nostra si chiudeva una settimana all’insegna delle elezioni Amministrative, primo test elettorale da quando si è ‘insediato’ Mario Monti, l’Europa intera (noi compresi), guardava con molta attenzione alle Presidenziali francesi.
I media internazionali riportano tutti le reazioni dei nostri politici all’elezione di Hollande. Come spesso accade per i cambiamenti, c’è grande euforia e grande speranza per il futuro dell’Europa. Hollande sembra essere la vera sfida per la politica di rigore ‘imposta’ dalla Signora Merkel. E così su Le Figaro, Le Point, Chicago Tribune, scrivono di quanto il nostro Primo Ministro desideri “collaborare strettamente con la Francia. In particolare nel quadro europeo”. Non siamo soli, numerose capitali europee parlano di “rilancio delle attività per la crescita” nei loro messaggi augurali al nuovo Presidente francese. Ma, come precisa G. Guichard nel suo articolo su Le Figaro: “(…) nessuna certezza però che in materia il socialista condivida le stesse ricette dei suoi vicini”. Se poi riprendiamo l’articolo apparso sull’Economist di un paio di settimane fa, i dubbi crescono: “Hollande, l’uomo più pericoloso del Mondo”, scrivevano. Perché pericoloso? Perché contrario al cambiamento. Quello che è certo è che la crisi d’identità la stiamo vivendo un po’ tutti in Europa. I Pirati in Germania, Marine Le Pen in Francia, i neonazisti che ‘conquistano’ il loro posto in Parlamento in Grecia e i nostri ‘grillini’ che si sono ‘autoinvitati’, come dice P. Ridet di Le Monde, nella vita politica italiana, trovando il loro spazio senza grandi problemi. Il messaggio è chiaro: dobbiamo dare risposte concrete. Di questo hanno bisogno gli Italiani.
I problemi di casa nostra non sono finiti. Il Wall Street Journal e Le Point sottolineano quanta amarezza ci sia sullo sfondo di questo test elettorale. Amarezza che si trasforma in suicidi, in atti dettati dalla disperazione e gesti che ricordano troppo gli anni di piombo. Pensiamo ovviamente alla gambizzazione del dirigente di Ansaldo a Genova, notizia che ha avuto grande impatto sui media internazionali. E’ un segnale che fa paura. Bruttissima l’aria che si respira. Ci ha colpito molto la testimonianza di Anat Levy, una signora israeliana, madre di quattro figli, che aveva scelto il nostro Paese come ‘casa’ e che dopo ventisette anni si sente ‘costretta’ ad andarsene, “la situazione è cambiata”, dice la signora Levy, “si percepisce una crescente xenofobia, causata dalla crisi economica che attraversa il Paese”.
Senza tirare fuori gli scheletri dagli armadi, dalle ‘relazioni pericolose’ di Hollande con nostri ex terroristi ai ‘giochi proibiti’ dell’Ulivo che, a sentire Der Spiegel, truccò i conti per entrare nell’euro, speriamo che questa volta il cambiamento sia in positivo. Il 9 maggio abbiamo festeggiato i sessantadue anni della Dichiarazione Shuman ma la situazione è ancora molto dura. Fino a che non torniamo a crescere, niente potrà essere risolto nella zona euro. Un buon inizio può essere visto nell’importante visita di Erdogan a Roma (molto seguita dalla stampa turca e serba), i cui obiettivi sono: sicurezza, politica, investimenti. La Turchia non è (ancora) in Europa ma è uno dei partner più importanti per il Vecchio Continente.
C. Emsden, Italy’s Monti Backs ‘Compromise’ for Europe, The Wall Street Journal, 10 maggio 2012. “Il Primo Ministro Italiano ha detto che l’Europa dovrebbe investire in progetti pubblici come reti elettriche transnazionali e rilanciare così la crescita, offrendo così una via di mezzo tra lo stimolo fiscale americano e il più germanico rigore fiscale. ‘L’Europa ha bisogno di un nuovo compromesso’ e di una Germania più ‘morbida’ in tempo di crisi, ha dichiarato Mario Monti mercoledì a Firenze durante una conferenza che ha visto riuniti uomini politici e banchieri europei (…)”.
G. Zampano, Local Polls in Italy Give Leg Up to Tiny Parties, The Wall Street Journal, 8 maggio 2012. “Uno sparuto gruppo di partiti contro le istituzioni, incluso il movimento anti europeista guidato da un comico sovversivo, ha guadagnato terreno nelle elezioni amministrative italiane, secondo i primi risultati apparsi lunedì. E’ l’ultimo segnale solo in ordine di tempo che dimostra quanto gli elettori europei ne abbiano abbastanza dell’austerità e della risposta dei loro leader alla crisi del debito (…)”.
R. Godin, Italie: de nouvelles forces politiques émergent lors des municipales, La Tribune, 8 maggio 2012. “Il rinnovamento di più di 900 consigli municipali in Italia si è trasformato in terremoto. I partiti tradizionali escono indeboliti dagli scrutini mentre emergono nuovi attori, soprattutto il Partito del blogger Beppe Grillo (…)”.
Emg.rs, Italy-Turkey: Erdogan to Monti, economy boom in Ankara, 8 maggio 2012. “Il Primo Ministro Conservatore Islamico, Recep Erdogan, sarà accompagnato da minimo sei ministri. Incontrerà per primo Giorgio Napolitano, poi Mario Monti, mentre i ministri terranno riunioni parallele. Ci si aspetta la firma di diversi trattati, uno dei quali riguarda la sicurezza (…) Il Gigante dell’Europa orientale (che è tre volte l’Italia, con settantacinque milioni di giovani, che diventeranno 100 milioni nel giro di 20 anni) è la 16ma economia mondiale. Ha lo stesso tasso di crescita della Cina e ha come obiettivo diventare l’ottava potenza finanziaria mondiale (…) Tuttavia rimangono delle ombre su fronte dei Diritti Umani (…)”.
Le Point, Allo François, c’est Barack, 7 maggio 2012. “I dirigenti stranieri hanno salutato domenica la vittoria di François Hollande alla presidenza francese. Ecco le prime reazioni (…) Il Capo del Governo italiano Mario Monti ha espresso il desiderio di ‘collaborare strettamente con la Francia, in particolare nel quadro europeo’ (…) Questa collaborazione deve avere come obbiettivo una ‘unione sempre più efficace e orientata verso la crescita’ (…) Mario Monti ha dichiarato che i risultati delle elezioni in Francia e in Grecia ‘impongono una riflessione sulla politica europea’ (…)”.
G. Guichard, Les Européens saluent le président de la croissance, Le Figaro, 7 maggio 2012. “Difesa per tutta la campagna elettorale di François Hollande, l’idea di un Patto di crescita comincia a fare l’unanimità in zona euro. E per giusta causa: i timori di recessione si amplificano, anche in Germania (…) L’italiano Mario Monti ha ribadito la stessa cosa. La collaborazione che spera di stabilire con François Hollande deve avere come obiettivo unità e crescita (…)”.
P. Ridet, Le Mouvement 5 étoiles du comique Beppe Grillo s’invite dans la politique italienne, Le Monde, 6 maggio 2012. “La loro età media? Una trentina d’anni. Il loro modo di comunicare? Internet. La loro parola d’ordine? ‘Trasparenza’ e onestà’. Il costo della loro campagna elettorale? 1200 euro (…) Nell’Italia post-berlusconiana, dove la frontiera tra i tre principali partiti di destra, di centro e di sinistra è scomparsa in favore del sostegno dato alle misure di austerità varate dal Governo Monti, Beppe Grillo e le liste dell’’anti-politica’ possono essere una sorpresa (…)”.
BBC Europe, Italian nuclear boss shot and wounded in Genova, 7 maggio 2012. “Il capo di una società italiana per l’energia nucleare è stato ferito da colpi di arma da fuoco (…) Nessun gruppo ha rivendicato l’attentato, ma gli investigatori seguono la pista anarchica (…)”.
AFP per Le Figaro, Possible attaque anarchiste en Italie, 7 maggio 2012. “(…) Il movimento anarchico conta numerosi militanti a Genova. Il fatto di colpire alle gambe con un’arma semi-automatica ricorda la modalità degli attentati degli anni ’70 e degli anni di piombo del terrorismo (…)”.
A. Levy, Goodbye Italy, hello Israel, Ynetnews – Israel Opinion, 7 maggio 2012. “Sono arrivata in Italia negli anni ’80.Per me è stato uno shock culturale. Avevo da poco finito il mio servizio nella IDF. Ma vivevamo la nostra vita senza problemi; non c’erano quasi per niente immigrati e tanti soldi e lavoro per tutti. La preoccupazione maggiore era chi avrebbe vinto il campionato di calcio o quale sarebbe stata la lunghezza delle gonne nella stagione successiva (…) Non nego che la vita a Milano sia bella e comoda, amo vivere qui, c’è una sorta di rilassamento contagioso (…) Purtroppo la situazione qui è cambiata. Si percepisce la xenofobia causata dalla crisi economica. Oggi un terzo dei giovani italiani è senza lavoro (…) Tornare in Israele dà, a me e ai miei figli, un’altra possibilità. Nel bene e nel male (…)”.
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