Parigi – François Hollande è il nuovo Presidente della Repubblica francese, dopo aver sconfitto con un margine di due punti in percentuale il leader UMP Nicolas Sarkozy, che ha anche annunciato, obtorto collo, di voler lasciare la politica. Non sappiamo ancora se queste dichiarazioni a caldo dell’ex-Presidente si trasformeranno in reali prese di posizione, fatto sta che l’ormai ex-deputato della Corrèze si sta già lanciando in discorsi programmatici miranti a scuotere l’equilibrio interno ed esterno del proprio Paese, meditando allo stesso tempo sulle personalità che faranno parte della sua squadra di governo durante il prossimo quinquennato. Ce ne ha parlato su Le Figaro di giovedì, Nicolas Barotte nel suo Hollande/Corrèze: “Si volta pagina”.

“Il neoeletto presidente della Repubblica François Hollande ha dichiarato nella giornata di ieri trascorsa a Tulle che la sua partenza dal Conseil général de Corrèze che presidiava dal 2008 rappresenta uno «sradicamento» ma allo stesso tempo un «innalzamento», considerando che «si volta pagina» ma «il libro è sempre lo stesso». François Hollande, che darà le dimissioni dalle sue funzioni nella Corrèze prima di assumere quelle nazionali, ha dichiarato alla stampa che la situazione migliorerà, nonostante l’abbandono del suo ex-incarico, evocando tuttavia la sua esperienza con una buone dose di nostalgia. Senza troppo nascondere la giustificata fierezza di essere stato eletto presidente della Repubblica, partendo dalla Corrèze e di essere stato votato dalla maggioranza dei francesi”.

“Una nuova era comincia, quindi, sulla scia della sua formazione precedente, come prolungamento di una carriera, che dalla necessaria gavetta lo ha portato a essere il secondo presidente socialista della Repubblica francese dopo Mitterand”. Ha vinto la normalità e l’uomo ‘normale’, come Hollande fu definito dal quotidiano gauchiste Le Monde. Un uomo che, accompagnato da un’affascinante quanto tosta giornalista politica, Valérie Trierweiler, dovrà ridare fiducia e speranza al popolo francese, come fece François Mitterrand nel 1981, quando divenne, sconfiggendo il ‘gollista’ Giscard d’Estaing, il primo presidente socialista della Quinta Repubblica. Ma non sarà una missione ‘normale’ mettere in pratica le riforme annunciate fin dal pre-campagna, come la pensione a 60 anni per i lavori più estenuanti, o come la creazione di sessantamila nuovi posti di lavoro nel settore dell’istruzione pubblica.

Tutto dipenderà anche dalle relazioni esterne e con la Germania in particolare, con la quale è in programma quanto prima possibile un incontro per parlare della rinegoziazione del fiscal compact. Intanto l’agenda settimanale si presenta già ricca d’impegni diplomatici, uno su tutti la visita al presidente Barack Obama. Prima però saranno svelati i fedelissimi ‘hollandiani’, tra i quali, secondo le indiscrezioni, un buon numero di giovani e preparate ‘hollandette’, per capire nel dettaglio chi affiancherà il nuovo président nel suo prossimo mandato.

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