Parigi – È ufficialmente iniziata l’era di François Hollande, che nella giornata di martedì 15 ha presentato la sua équipe ministeriale, formata da diciassette uomini e da diciassette donne, con attese confermate e lievi sorprese.
E nasce in concomitanza anche questa nuova rubrica, che d’ora in avanti s’occuperà di Francia, di Parigi (perché Parigi non è la Francia, come amano orgogliosamente ripetere gli amici parigini), di francesi e di francofilia, sfiorando, talvolta seriamente, talvolta ironicamente, temi politici come sociali, economici come culturali, seguendo le scie delle personalità di spicco dell’attuale terra d’Oltralpe, da Hollande appunto a Gilles Jacob, presidente senza tempo del Festival di Cannes, non disdegnando qualche tuffo nostalgico-passatista tra De Gaulle e Malraux.
Ci sarà anche spazio per l’indiscrezione o il ‘dietro le quinte’ tinto di rosa, ma sarà solo un’aggiunta una tantum, come la panna sulle fragole. Anche perché nella nuova Francia del secondo presidente socialista dopo François Mitterand, ci sono e ci saranno molti altri fatti più rilevanti e curiosi che non la vita privata di Laurence Ferrari o di Valérie Trierweiler (già sopranominata ‘Rotwailer’ per il suo caratterino).
Fatto sta che nel mentre viene inaugurata questa nuova rubrica, Martine Aubry non se la sta passando tanto bene. Anzi, decisamente male. Al sindaco di Lille non è stato infatti conferito nessuno dei diciassette posti riservati alle donne (Vive l’égalité!), né tantomeno è riuscita a ottenere, come alcuni esegeti politici francesi preannunciavano, il ruolo di Primo Ministro. Che è andato invece al discreto e preparato Jean-Marc Ayrault, scelto a occhi chiusi per la sua germanofilia, che favorirà o almeno edulcorerà i rapporti nell’asse con Berlino.
Laurent Fabius, Michel Sapin, Arnaud Montebourg et Manuel Valls saranno gli altri nomi importanti del prossimo quinquennato, accanto alla trentottenne (sì, avete capito bene) Aurélie Filippetti (d’origini italiane) neo-Ministro della Cultura, che ha ieri ricevuto gli omaggi del Ministro uscente Frédéric Mitterand. Alla faccia della gerontocrazia!
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