Con un Bersani smanicato e un Berlusconi che smania c’è un Casini con le mani libere. Dall’osservatorio privilegiato di via dei Due Macelli il leader dell’Udc sceglie la strada del non-decisionismo e lascia la finestra socchiusa. Fuori, così pare, ci sono brutte correnti. Come uno shuttle lanciato verso la stratosfera, il partito dello scudocrociato ha già lasciato cadere un componente giudicato zavorra (Terzo Polo) e ora si dirige verso uno spazio-tempo fatto di riflessioni, studi celesti e ricerche minuziose. La missione dell’Unione di Centro si chiama equidistanza, per fluttuare alla scoperta di nuovi soggetti (vitali) con i quali instaurare prolifici scambi e alleanze future, stando ben attenti alle meteore che schizzano per il cosmo e in grado di abbattere la nave-madre.

Mani libere, ha detto l’ex presidente della Camera, per “continuare a dire agli italiani che non ci salveremo se le nostre migliori energie saranno impegnate a tenere in piedi improbabili governi di parte, magari tenuti assieme, come in passato, dall’odio o dall’amore verso una sola persona. Libere di poter offrire agli italiani una nuova proposta politica che metta assieme le migliori espressioni della società civile, dell’associazionismo, del mondo del volontariato, insieme a quei politici che hanno dignitosamente fatto il loro lavoro con passione e serietà. Libere di spiegare – ha aggiunto Casini in una lettera al Corriere della Sera – a quanti si nutrono di antipolitica e ci elencano ogni giorno gli errori del governo, che Monti non ha la bacchetta magica ma sta cercando di evitare il baratro greco a un Paese che ha rinviato, per troppi anni, scelte ineludibili (previdenza, liberalizzazioni, semplificazioni burocratiche, mercato del lavoro). Quale logica avrebbe l’adesione a un’ipotizzata confederazione dei moderati che, senza alcuna autocritica sul passato e sull’alleanza con la Lega, fosse una semplice riedizione della Casa delle Libertà cui già ci sottraemmo nell’epoca della facile suggestione berlusconiana? In politica ci vuole coerenza e serietà – ha continuato – Meglio avere le mani libere seguendo la propria coscienza che le mani obbligate da patti siglati contro il futuro del Paese. Oggi il vero progetto da realizzare è superare la frammentazione dell’area moderata e riformista, ma senza ricalcare gli errori del passato. Lavoriamo dunque perché sia possibile offrire agli italiani alle prossime elezioni non una nuova suggestione ma un progetto duraturo e credibile”.

Mani libere per tirare sonori schiaffoni a destra e a manca, chissà. Ma le traversate in solitaria sono per i capitani coraggiosi. Tra l’altro le navi-appoggio sono ancora tutte lì, per cui il timoniere Casini non naviga affatto a vista. Si vorrebbero gettare le fondamenta per una federazione dei moderati. La pasionaria Santanchè gracchia solenne: “Berlusconi in futuro sarà ancora protagonista della scena politica. Non altrettanto si può dire di Casini”. La difesa a oltranza è arrivata dopo che il numero uno dell’Unione di Centro aveva chiesto a re Mediaset di fare “tre passi indietro”.

Sdoganati Pd e Pdl, almeno per ora, l’Udc sceglie la via di mezzo con un Cavaliere alle prese con la doppietta per impallinare i ‘falchi’ e in pieno flirt con Montezemolo. Mister Ferrari non sembra cedere alle effusioni dell’ex Premier, anche se essere corteggiati piace a tutti. A proposito, davano Italia Futura al 20 percento, una boutade.

Casini avrà le mani libere, dunque. Attenzione, però, c’è il rischio di rimanere con un pugno di mosche.

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