La terra ha tremato alle 4 di stanotte in Emilia Romagna causando sei vittime sinora accertate, cinquanta feriti e ingenti danni agli edifici; delle vittime, quattro operai in fabbrica per il turno di notte e due donne colte da malore. La prima scossa, valutata intorno ai 6 gradi di magnitudo, è stata seguita da altre che si susseguono ancora e che gli esperti non considerano ancora un “semplice” sciame sismico. L’intensità è stata quasi pari a quella dell’Aquila di tre anni fa ed ha avuto come epicentro la zona del modenese; il sisma è stato avvertito anche nel Veneto e in Lombardia, dove in parecchi si sono riversati nelle strade abbandonando le proprie abitazioni. Tra i feriti, un vigile del fuoco ricoverato in gravi condizioni nel modenese dopo essere rimasto sepolto dal crollo di un muro durante le operazioni di soccorso.
Tra i primi messaggi, quello del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha chiesto ai Prefetti di “esprimere la propria solidarietà alle comunità coinvolte e la sua commossa partecipazione al dolore delle famiglie delle vittime, rappresentando al tempo stesso il suo vivo apprezzamento a coloro che sono impegnati sul territorio nelle operazioni di soccorso e nella gestione dell’emergenza”.
Anche il Papa ha espresso commozione e dolore per questo ulteriore lutto che ha colpito il Paese negli ultimi due giorni.
Sul piano operativo, la Protezione Civile è intervenuta subito nell’area colpita dal sisma portando soccorso alle vittime e agli sfollati e mettendo in sicurezza la zona. Mentre, il Consiglio dei ministri, convocato per martedì, dichiarerà lo stato di emergenza nelle zone dell’Emilia Romagna colpite dal sisma di questa notte. Lo ha annunciato un comunicato dell’Ufficio stampa di Palazzo Chigi.
Come sempre in occasioni del genere, tutte le associazioni sul territorio si sono attivate per i primi soccorsi e tra queste le organizzazioni locali dell’Emilia Romagna del PLI hanno messo a disposizione delle autorità le professionalità dei propri iscritti (tra i quali medici, ingegneri e geologi) per collaborare a superare l’emergenza.
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