“Cosa spinge una persona a svegliarsi la mattina e decidere di uccidere altri esseri umani perché lo reputa giusto e importante? Qual è il punto del non ritorno di una mente che crede di avere il potere della vita e della morte su altri esseri umani ? Dove comincia l’inizio della fine? Costui si è svegliato, ha forse compiuto quei riti quotidiani che appartengono a tutti, ha preparato il caffè, scaldato il latte. Forse ha dato da mangiare a un animale domestico, un gatto, un pesce rosso. E poi è uscito. Con una carico di morte nell’animo questa persona è andata a compiere un gesto immondo. Si è mescolata tra la gente che a quell’ora và al lavoro. Poi, arrivato a destinazione, ha messo in atto il suo progetto: essere per qualche secondo Dio e decidere del destino di persone innocenti.
Quello che è successo a Brindisi ha sconvolto tutti. Non solo per l’età della vittima, una ragazzina piena di sogni, non solo per il luogo scelto; io credo abbia sconvolto tutti perché all’improvviso, tutti, abbiamo capito di non essere più al sicuro. Le mamme che vedranno ogni giorno i propri figli andare a scuola, non potranno non pensare a quanto accaduto. I ragazzi che dovrebbero sentirsi protetti dagli adulti, non sapranno più di chi fidarsi.
Ora, è cosa conclamata, siamo entrati ufficialmente nell’era dell’incertezza, della violenza fine a sé stessa. E mi chiedo cosa fare, come reagire. Forse si potrebbe cominciare a sussurrare invece di urlare, a fare tutti un passo indietro, a preoccuparsi davvero della gente in difficoltà, a puntare sulla qualità delle nostre scuole più che su l’attrezzatura web, a formare senza risparmiare la nuova classe insegnante, quella che formerà le persone del futuro.
Io credo che tutti noi nel nostro microcosmo di persone perbene possiamo fare qualcosa. Non proteggeremo fisicamente dalle bombe i nostri figli, ma forse potremmo proteggerli dall’arroganza delle idee estremiste, dalla prepotenza delle scelte armate. Forse – ma dico forse – potremmo fare in modo che la misericordia, l’umiltà ritornino a far parte della nostra vita. Mentre scrivo questo mi sento affranta ma non sconfitta. So, nel profondo della mia anima, che si può lottare senza ferire, che si può combattere senza sparare. Ora, tocca a noi armarci ma di armi infallibili che distruggono il male in tutte le sue declinazioni: tiriamo fuori la nostra onestà, la bontà e il buonsenso. Da soli forse siamo invisibili, ma insieme potremmo essere invincibili.”
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