Di recente la Commissione Europea ha reso pubbliche le consuete country-specific recommendations sullo stato di avvicinamento agli obiettivi della strategia Europa 2020 da parte dei Paesi membri dell’Unione.
Nelle 25 pagine di analisi e 8 di raccomandazioni indirizzate all’Italiala Commissionecritica l’operato del Governo Monti su evasione fiscale e lavoro nero.
Nel documento si precisa che “la struttura del sistema fiscale così come il livello elevato di evasione fiscale e lavoro non dichiarato hanno inciso negativamente sui risultati economici del paese” e che “il rispetto delle norme e la governance fiscale sono inoltre ostacolati da una molteplicità di spese e da complesse e laboriose procedure amministrative”. Nel report si dà atto che “il parziale spostamento del carico fiscale dai fattori produttivi ai consumi e ai patrimoni già messo in atto è un primo passo importante verso un assetto tributario più propizio alla crescita”, ma si chiede “un ulteriore spostamento, tenendo conto degli effetti distributivi.”
La Commissione raccomanda di “proseguire la lotta contro l’evasione fiscale, l’economia sommersa e il lavoro non dichiarato, ad esempio intensificando verifiche e controlli” e “adottare misure per ridurre la portata delle esenzioni fiscali, le indennità e le aliquote IVA ridotte e semplificare il codice tributario”. E ancora “intraprendere ulteriori azioni per spostare il carico fiscale dal lavoro e dal capitale verso i consumi e i patrimoni”, “semplificare ulteriormente il quadro normativo per le imprese e rafforzare la capacità amministrativa”, “migliorare l’accesso agli strumenti finanziari, in particolare al capitale, per finanziare le imprese in crescita e l’innovazione”, “attuare la prevista riorganizzazione del sistema della giustizia civile” e “promuovere il ricorso a meccanismi alternativi di risoluzione delle controversie.”
Il contenuto del report era stato anticipato lo scorso 29 maggio dal Financial Times che ne aveva ottenuto e visionato un’anteprima. Il quotidiano londinese aveva evidenziato come la bozza (allora di 29 pagine) mostrasse correzioni e cancellazioni volte a rendere meno severi alcuni dei rilievi contenuti nel rapporto, come il passaggio in cui si afferma che “nessuna misura importante è stata adottata per affrontare in modo efficace” la diffusione del lavoro nero, oppure la frase in cui si dichiara che “sono stati fatti passi avanti insufficienti per recuperare le tasse evase”.
Ci auguriamo che il “bastone” usato dalla Commissione Europea serva a dare il giusto stimolo affinché siano affrontate e risolte queste tematiche di rilevanza cruciale per il nostro Paese.
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