Ringraziamo Silvio Berlusconi e i suoi cortigiani per la pubblicità della nostra testata che ci viene garantita (per loro iniziativa e a nostra insaputa) stamane sui loro quotidiani.
Per annunciare un raduno di reduci forzisti organizzato in una città del Nord, oggi è stata pubblicata una pagina pubblicitaria su “Libero” del Belpietro e su “Il Giornale” del Sallusti. Il manifesto riporta il vecchio logo del partito azienda contornato da quattro parole chiave: Forza Italia, facce nuove, Silvio Berlusconi e – guardate un po’ – Rivoluzione Liberale.
Non vogliamo certo tentare di spiegare al Cavaliere e ai suoi sodali cosa sia la rivoluzione liberale e nemmeno ricordare l’omonima rivista di Gobetti da cui trae legittimamente nome la nostra testata in un’ideale continuità di intenti: sarebbe come dar perle ai porci. D’altra parte, il sottotitolo della nostra testata recita Politica è Cultura e allora – fedeli a questa nostra convinzione – non mescoleremo il sacro con il profano dedicando ulteriori parole a questa velleitaria appropriazione.
Mi sia concesso solo di sottolineare che ormai in molti, troppi si riempiono la bocca di espressioni usate per pura assonanza o per semplice sentito dire; e questi molti sono ovunque, diciamo in tutto l’arco parlamentare e non solo, anche tra quelli che si definiscono e si “costituiscono” liberali.
© Rivoluzione Liberale

Una sola parola: “Bravo”!
un plauso, quello di Stefano de Luca, al quale convintamente mi associo.
Dal Friùli Venezia Giulia mi associo alle espressioni del Segretario Stefano De Luca ed al Presidente Enzo Palumbo.
Se non fossi nella casa dei Liberali dell’improvvida appropriazione direi: non c’è più religione.
Non si poteva commentare meglio. Certo, però, che a vedere l’eredità di Piero Gobetti ridotta al ruolo di merchandising elettorale sale alla testa una sana rabbia politica…