Parigi – A due mesi dalla deludente avventura ucraino-polacca, l’affaire Nasri tiene ancora banco all’interno dell’équipe de France, in cerca di una nuova quadratura sotto la guida dell’ex-campione del mondo Didier Deschamps. Il fantasista francese, d’origine magrebina, si è infatti beccato tre giornate di squalifica, per il comportamento poco consono assunto durante l’ultima conferenza stampa di Euro 2012, mentre i suoi compagni di scorribande, M’Vila e Ben Arfa, hanno ricevuto un mero ammonimento verbale. Jérémy Menez, infine, salterà il primo match valido per le qualificazioni al mondiale verdeoro del 2014, a causa degli accesi diverbi con Lloris, nonché per la serie di insulti rifilati all’arbitro nel match giocato contro la Spagna.

Un richiamo all’ordine quindi, un tentativo di moralizzazione (che ai francesi piace tanto), per equilibrare e “ripulire” una squadra ricca di talenti dalla testa troppo calda, eccessivamente franchi nel dire la loro. Sperando che lo iato tra banlieusards, alla Nasri appunto, e francesi bo-bo, alla Gorcouff, possa colmarsi e permettere una vera coesione all’interno della squadra transalpina. A Monsieur Deschamps l’ardua impresa.

A Matignon, intanto, Ayrault continua a lavorare indefettibilmente per il salvataggio della Renault, alle prese con la crisi più importante mai vissuta dalla sua nascita. Hollande, per manifestare la vicinanza dello Stato e del nuovo governo, si è recato nelle Yvelins, in una filiale locale, esprimendo fiducia in merito al riassestamento economico della casa automobilistica francese nell’arco di breve tempo. Certo, tutto dipenderà anche dalle nuove notizie provenienti da Bruxelles e dai conseguenti responsi dei mercati finanziari, ma, al contrario di ciò che accade in Italia con la FIAT, la volontà del governo per salvare l’industria automobilistica di bandiera c’è tutta e continuerà ad esserci fino a quando non si saranno raggiunte migliori condizioni.

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