«Guardo con orrore un talk show serale i cui personaggi e interpreti ci offrono la loro versione estiva. E quindi Giulianone avvolto in metri e metri di lino bianco, tanti quanti basterebbero per quattro persone. Un ebreo nasone talmente abbronzato da sembrare un salsicciotto bruciato sulla griglia e vari atri interpreti in odore di vacanza. Il conduttore sempre più provato, bisognososi ferie, arranca con le solite domande.
E io mi chiedo – i miei pensieri cullati dal dolce ronzio del condizionatore – dicevo io mi chiedo, ma perché li hanno scomodati per poi farci ascoltare le solite cose? Non potevano riempire il palinsesto con qualche bel filmone americano? Avremmo potuto ammirare Cary Grant in smoking oppure in divisa militare, insomma un bel vedere al posto di quegli sgorbi. Ma soprattutto avremmo potuto ascoltare frasi sensate in ottimo italiano, invece dei soliti balbettii. Va bene, i film non erano disponibili; l’alternativa erano le prime cento puntate di Beautiful oppure una delle prime serie di Don Matteo. Allora forse sarebbe stato carino magari rivedere qualche vecchio sceneggiato, tipo “E le stelle stanno a guardare” dove Orso Maria aveva ancora i capelli, oppure “La cittadella” dove Alberto Lupo curava tutto con la voce. Che bei tempi! Io mi ricordo ancora con sgomento il terrore suscitato alla mia generazione da “Belfagor”. Come dimenticare la faccia stranita di Juliette Greco che si aggirava nel Louvre. Poi, in epoche più recenti la magia romantica de “Il segno del comando”.
E poi basta; dopo la scoperta del tale Gabriele Garko, braccia tolte alla portineria e la sfilza di sceneggiati da lui interpretati con l’altra grande attrice di Anagni, la moretta con il mento sporgente capace di passioni inenarrabili, incesti, omicidi, crostate di visciole e via dicendo. Insomma, ormai anche gli sceneggiati fanno pena.
La cosa migliore sono i titoli: roba roboante che fa impallidire quelli dei film di Amedeo Nazzari. Questo il palinsesto estivo. Le repliche di Carabinieri e magari anche di qualche roba del Raoul nazionale alle prese con i narcotraffici. Penso con tenerezza a quei poveri anziani soli, quelli che non hanno la possibilità di mettere sky con solo venti euro al mese o quell’altra paytv. Insomma vorrei che quei tipi che decidono i palinsesti estivi, trattassero con un po’ più di intelligenza questa audience così penalizzata, forse l’unica audience di questo periodo.
Non si potrebbe, saltando a piedi pari, mettere nella cantina Bud e Terence e magari ripescare Clark e Gary? Così, per una volta, stupiteci!»
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