«Non mi posso davvero definire romantica, piuttosto semi romantica. Mi spiego meglio: ho un fratello alto tanto, largo tanto, insomma una montagna. La mogliettina bassotta ma bellissima lo chiama patatino; ripeto, Patatino, vi rendete conto? Che bello, certo meglio di amore o tesoro che usano tutti i banaloni della terra, togliendo completamente poesia al significato di quelle parole.

E allora, se proprio tra innamorati non si riesce a chiamarsi con i tanto comuni nomi di battesimo, allora almeno usiamo la fantasia; terminator del mio cuor, oppure tigrotto o meglio elefantino del materasso. Oppure userei bucatino mio, tortellino mio, abbacchione e via dicendo. Ma forse il silenzio potrebbe avere la meglio e magari usare gesti e grugniti in sostituzione.

Certo è che non reggo tutta questa profusione di amore, tesoro e via dicendo. Mi và il sangue alla testa quando si usa piccola o donna, magari riferito a una cosa non pervenuta con i baffi e peli sulle gambe. Insomma vorrei la normalità e vorrei non ascoltare più questo abuso di termini inappropriati. L’amore è una cosa seria e come tale andrebbe trattato.

Per distrarmi da questioni così profonde riferite a stati d’animo che non condivido, mi faccio una cultura sui campi Rom. Che dire, come definirli? Una piaga? Parassiti? Delinquenti? Sono finiti i tempi de “Il cuore è uno zingaro”. Io non li amo ed alzi la mano chi li ama.

Come difenderli pensando al degrado in cui vivono? E che non vogliono cambiare? Ripulendo l’ex campo di Roma hanno raccolto 800 (dicasi 800 tonnellate) di rifiuti. Questo vuol dire che la “più grande minoranza” d’Europa è anche la più zozzona in assoluto. E i costi di questa bonifica? Pare che alcuni esemplari di cimici siano stati portati al Bioparco: erano così grandi che avevano bisogno di una gabbia.

Ora sono in un campo attrezzato. Ma non sono nomadi? Perché non migrano? O forse non usa più. Nell’epoca della globalizzazione migrare è antico, meglio fare il parassita, rende bene e non è faticoso. “Che colpa ne ho se il cuore è uno zingaro e và”, diceva una vecchia canzone. Ora la strofa sarebbe, che colpa ne ho se il cuore da zingaro è diventato un accampamento Rom.

Raccolgo le firme per riaprire le miniere di carbone.»

© Rivoluzione Liberale

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