In Italia si sa che la stampa è spesso legata a doppio filo conla politica. Anchei giornali “indipendenti” subiscono spesso l’influenza di un governo piuttosto che di un altro. Indipendentemente dal coinvolgimento o meno di una testata, le immagini, i titoli e gli articoli sono realizzati, in buona parte, nel rispetto della democratica dialettica che contraddistingue un paese civile. Fuori da questo coro di decenza giornalistica si colloca la testata del Carroccio.
La stampa di partito dovrebbe esprimere il grado culturale del movimento, dovrebbe dar voce al manifesto politico del partito, esser capace di informare degnamente i propri lettori. Se queste sono ovviamente le premesse, leggendo le pagine de La Padania non possiamo far altro che costatare la vergognosa disinformazione propinata ai poveri lettori. Prima ancora del contenuto stesso degli articoli, immagini e titoli calpestano ogni decenza giornalistica, appunto.
In una recente edizione hanno “fotoshoppato” le facce dei nostri Ministri su degli asini, insultando a livello non solo politico, ma anche e soprattutto personale i membri del Governo. Poi si passa al contenuto: articoli pieni di informazioni errate, dati presi da chissà quale istituto di ricerca, il tutto condito con la classica irriverenza padana.
Viene insultato l’operato di Mario Monti, definito “incapace” nel dare peso alle dinamiche europee. Sono insultati con assidua frequenza anche due dei ministri che più sono esposti all’attenzione mediatica come Elsa Fornero e Corrado Passera. Anche su di loro sono state scritte favole debitamente confezionate tra le mura di via Bellerio.
Ora, che la Lega sia nel caos più totale è un dato di fatto, che utilizzi ogni metodo per tirar su voti lo si sa, ma che faccia dell’informazione uno strumento di disinformazione per indottrinare i militanti al disfattismo ed al negativismo è di chiaro “stampo di bassa lega”.
È impensabile poter riempire decine di pagine con notizie manipolate, facendo passare il lavoro di una squadra (quella del Governo Monti) per una banda di speculatori accaniti contro un paese in difficoltà. Lorsignori forse non ricordano che fino ad un anno fa erano loro seduti intorno al tavolo di Palazzo Chigi e che in vent’anni di governo hanno sempre assecondato il sistema clientelare.
Indubbiamente, se ci si trova all’opposizione è giusto utilizzare le pagine del proprio giornale per smontare le tesi del governo e proporre un’alternativa al paese, ma qui si tratta solo di indecenza e malcostume che viene spacciato per giornalismo d’assalto.
D’altronde, gli effetti della decadenza di questo tipo di (dis)informazione si sono visti già qualche mese fa, quando la redazione del giornale padano, non riuscendo più a vendere molte copie, ha deciso di abbandonare la versione cartacea del quotidiano per una più economica versione digitale.
Il continuo tentativo dei leghisti di distruzione del sentimento nazionale e di demonizzazione del Governo Monti portano alla strada che ha ormai imboccato, ossia quella del totale declino. Lo dicono i sondaggi, lo dicono i malumori, ora non spetta altro che alle urne emettere il verdetto.
© Rivoluzione Liberale

La immensa volgaritá della Lega e del suo organo giornalistico non devono sorprendere: allo scadimento del costume, da civile a incivile, cui Via Bellerio ci ha abituati, erano giá stati dedicati seri allarmi. La risposta migliore é tuttavia quella data dalla scarsitá di lettori e dal rifiuto che, sempre, finiscono col generare gli insulti sguaiati ripetuti in dosi massicce e senza nessun rapporto con la veritá. Ma la Lega é quello che é: un movimento becero e antiitaliano, costruito speculando sugli istinti piú bassi della gente. Molto piú dovrebbero sorprendere e disgustare altri quotidiani, come il Giornale, Libero, il Foglio, che hanno un solo editore ed ispiratore, un personaggio che mostra da un lato un volto normale, democratico, civile e dall’altro alimenta la piú rozza inciviltá. Spero che il bravissimo de Cillis dedichi anche a loro le sue frecce.