A sei mesi dall’attentato al Consigliere comunale di Torino Alberto Musy (liberale, giurista e giuslavorista), il Consiglio Comunale della città chiede verità e giustizia lanciando a tutti i torinesi un appello pubblico a scendere in piazza – domenica 23 settembre in Piazza Castello alle ore 15 – perché emerga la verità sulla vicenda e sia fatta giustizia.
Alla manifestazione ha dato la propria adesione il Partito Liberale Italiano attraverso Presidente e Segretario nazionali, Enzo Palumbo e Stefano de Luca. Il Partito sarà rappresentato da Riccardo Dinucci e Claudio Marchesino, rispettivamente Presidente e Segretario regionali PLI del Piemonte.
Il 21 marzo di quest’anno il Consigliere comunale, avv. Alberto Musy, veniva gravemente ferito da diversi colpi di arma da fuoco esplosi da una persona ancora oggi rimasta sconosciuta e per questo, nell’occasione, verrà allestito un presidio dove verranno distribuiti volantini per sensibilizzare la cittadinanza, invitando chiunque abbia qualche informazione sull’attentato a mettersi in contatto con le Forze dell’Ordine.
Il testo dell’Appello del Consiglio Comunale di Torino:
«Il 21 marzo 2012 il collega Alberto Musy, nell’androne della sua casa nel centro di Torino, si accasciava a terra, dopo essere stato raggiunto da diversi colpi di arma da fuoco fatti esplodere da una persona ancora sconosciuta. Da quella mattina la vita di Alberto è stata sequestrata e rinchiusa in una camera di ospedale per affrontare un lungo periodo di riabilitazione. Da quella mattina Alberto non ha più accompagnato le sue figlie a scuola, non ha più abbracciato sua moglie, non ha più ricevuto i suoi clienti in Studio, non ha più incontrato i suoi studenti, non ha più riso con i suoi amici, non ha più partecipato ai lavori del Consiglio comunale della sua amata città. Da quel 21 marzo è stata sequestrata anche la verità che la nostra Torino ha il diritto di conoscere e noi tutti abbiamo il dovere di ricercare, insieme.
A distanza di sei mesi lo sforzo investigativo delle Forze dell’Ordine, a cui esprimiamo il nostro apprezzamento, ha potuto contare sulla straordinaria partecipazione civile di molti nostri concittadini, ma tutto questo ancora non basta.
Dobbiamo essere tutti uniti alla moglie ed alla famiglia del Consigliere Musy, dobbiamo insieme far sentire la nostra voce per riferire ogni utile dettaglio agli investigatori. È importante che chiunque sappia qualcosa parli, è importante per Alberto, è importante per la sua famiglia, è importante per la nostra città. Torino è una comunità di persone che assume come valore primario la legalità democratica ed in nome di tale principio non permetterà che la verità sia sequestrata, nessuna.»
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