Un telefonino può generare una spinta propulsiva per il Prodotto Interno Lordo di una Nazione? Secondo Michael Feroli, analista della banca americana JP Morgan Chase, la risposta è certamente si, a patto che si chiami iPhone5.

Un suo recente report mostra, infatti, come il lancio del nuovo modello del celebre melafonino rappresenterà non soltanto una fonte di guadagno per Apple, ma anche uno strumento fondamentale per far lievitare il PIL statunitense nel quarto trimestre dell’anno corrente con un aumento tra lo 0,25% e lo 0,5%.

Dati alla mano i conti sono presto fatti. Apple stima di vendere 8 milioni di esemplari sul mercato americano nell’ultimo trimestre del 2012 e “considerando che ciascun telefono ha un costo in componenti di 200 dollari su un prezzo finale mediatamente di 600 dollari l’impatto sarebbe di 3,2 miliardi di dollari” – afferma Feroli – comportando  “una riduzione del rischio che la crescita del 2% prevista per l’ultimo quarto dell’anno non sia rispettata” .

Previsioni che sembrano confermate se non addirittura surclassate dal successo del nuovo iPhone, che in sole 24 ore dal suo debutto ha ricevuto due milioni di prenotazioni, consacrando definitivamente Apple nel gotha della finanza mondiale.

Le azioni del colosso di Cupertino hanno ormai superato quota 700 dollari portando il valore complessivo della società a 650 miliardi di dollari . Una cifra monstre che fa di Apple la società con maggiore valore di mercato al mondo con una disponibilità di cassa pari a ben 117 miliardi di dollari, sufficienti per acquistare HP, Facebook e Yahoo! insieme. 

Per avere un’idea della maestosità dei numeri citati è sufficiente considerare che il valore di tutte le società quotate sul listino di Madrid (599 miliardi di dollari) sommate a tutte le società quotate nella Borsa di Atene (36 miliardi di dollari) raggiungono un ammontare minore rispetto alla capitalizzazione della mela morsicata.

Sotto la guida del genio visionario del suo fondatore Steve Jobs, la società di Cupertino non ha semplicemente creato un nuovo mercato, ma ha profondamente cambiato il mondo in cui viviamo. 

Un magnifico esempio di come l’innovazione può e deve giocare un ruolo centrale per provare a vincere nel gioco della competizione globale. Ciò è valido sia per le singole imprese che per il sistema-Paese nel suo complesso. Speriamo che, sotto questo aspetto, i nostri decision makers abbiano imparato la lezione di Steve Jobs.

© Rivoluzione Liberale

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