Dopo l’epilogo, molto super partes, con le dimissioni post datate del Presidente Monti (dopo l’approvazione dei decreti sul patto di stabilità e dello Sviluppo), la settimana è iniziata con lo spread in rapida ascesa, oltre i 351 punti base e la Borsa italiana, come il Titanic va a sbattere contro l’iceberg dei mercati. Non ci voleva una particolare competenza finanziaria per comprendere quello che sarebbe successo. Nessun senso dello Stato, nessuna attenzione per gli interessi generali del Paese, solo miserrimi tornaconti di bottega o della cura del proprio orticello da parte di piccoli e miopi corporativismi. Ahi, serva Italia… con quel che segue. Si parla di elezioni tra il 10 e il 24 febbraio, senza nuova legge elettorale e senza legislazione di incandidabilità. Tanti falsi liberali – o meglio, liberisti travestiti – hanno iniziato la loro campagna elettorale.

10 dicembre: il Presidente Monti è volato ad Oslo a ricevere, con gli altri partner europei il Premio Nobel per la pace assegnato all’Europa e, oltre ai problemi italiani, ha ricordato l’europeismo di Altiero Spinelli, primo firmatario con Rossi e Colorni del Manifesto di Ventotene, Alcide De Gasperi, ma non – purtroppo – Gaetano Martino, promotore a Messina e primo firmatario dell’Unione europea a sei Stati e nemmeno Luigi Einaudi.

Anniversario della prima esecuzione nel 1847 dell’Inno di Mameli, divenuto poi Inno nazionale nel 1946, in sostituzione della Leggenda del Piave.

11 dicembre: al Senato proposte di riforma elettorale, mentrela CommissioneAffariCostituzionali all’unanimità boccia la proposta di decreto per il riordino delle Province e Città metropolitane. In Commissione Agricoltura, audizione del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, sul budget comunitario e disimpegno dei finanziamenti dell’Unione europea.

Alla Camera discussione generale in Aula della proposta di legge Disposizioni per l’attuazione del principio del pareggio di bilancio ai sensi dell’art. 81 secondo comma della Costituzione. A seguire, discussione del disegno di legge Delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale e norme sulla medesima materia. A seguire, audizione del Ministro degli Esteri sul riconoscimento dell’Autorità palestinese e del Ministro dell’Economia sull’Unione bancaria europea, sulla politica mediterranea dell’Italia.

Intervista televisiva al Presidente Monti, il quale ha sottolineato come che le decisioni che riguardano l’Europa siano nostre e non imposte dalla Ue e, inoltre, che la situazione dell’Italia era talmente grave che si è dovuto pensare prima a stabilizzare la situazione finanziaria e poi si sarebbe passati alla crescita.

Nella riunione del Cdm appoggio incondizionato alla decisione del Senatore Monti sulle dimissioni “a tempo” cioè dopo l’approvazione dei Decreti Stabilità e Sviluppo a cui si è aggiunto il nuovo decreto interpretativo per l’Ilva di Taranto.

12 dicembre: il Ministro dell’Economia è volato negli Usa per incontrare le maggiori personalità dell’economia e finanza statunitense.

O.K. della Camera per il Pareggio di Bilancio in Costituzione con 422 voti a favore. Nuova conversazione pubblica del Senatore Monti: interrompere le riforme è peggio che non farle, soprattutto nel Pubblico.

Sono 43 anni dalla strage di Piazza Fontana, con 18 morti e un’ottantina di feriti. Ordine nuovo, la famigerata organizzazione nazi-fascista, dopo estenuanti processi è la colpevole, ma non si è riusciti a dare un nome agli assassini.

Il Decreto Sviluppo con voto di fiducia, e con l’assenza al voto del Pdl,  è passato con la fiducia. L’Ecofin ha approvato la sorveglianza bancaria unica in Europa a partire dal 1 maggio 2014.

13 dicembre: il Presidente Monti è volato a Bruxelles per un incontro a due  con il Presidente Barroso e per un incontro con gli altri leader europei del Consiglio europeo, per ratificare l’accordo Ecofin. Festa all’Auditorium di Roma per il 190 anni della fondazione del Corpo forestale dello Stato alla presenza del Presidente della Repubblica.

Al Senato, le Commissioni Affari esteri e Politiche dell’Ue hanno ascoltato le comunicazioni del Governo sul Consiglio europeo. Alla Commissione Sanità, audizione del Ministro della Sanità, sulla situazione sanitaria dell’Ilva.

A Torino lavori della Conferenza dei diritti umani e politiche estere (tra principi e realpolitik) promossa dal Consiglio d’Europa e Camera dei Deputati.

Alla Camera dei Deputati in Aula, esame del Disegno di legge, già approvato dal Senato di conversione del decreto legge 18/10/2012 n. 179 recante misure urgenti per la crescita del Paese, con fiducia definitiva (con astensione del Pdl) che è ora legge dello Stato. A seguire le comunicazioni del Ministro Moavero sul Consiglio europeo.

Il Ministro Grilli a New York ha spiegato come lo spread non sia il pericolo maggiore per l’economia italiana ed europea. Il Presidente Monti su invito del Presidente del Ppe si è recato alla riunione plenaria del Ppe, dove ha ricevuto un elogio per la politica europea del suo Governo, con la richiesta di candidarsi alle prossime elezioni italiane.

14 dicembre: è continuato il Consiglio europeo a Bruxelles, con la decisione più importante che riguarda il controllo bancario europeo in vigore dal 1 maggio 2014. Bankitalia sul suo Bollettino mensile ha comunicato che il debito pregresso italiano ha oltrepassato i 2.000 miliardi di euro, un macigno che, se non si prendono provvedimenti ci trascinerà a fondo ed è aumentato dal costo dello spread ad ogni rinnovo delle scadenze dei nostri titoli. Più volte, nel corso degli ultimi anni, il Pli ha dato indicazioni precise su come combattere e abbattere questo mostro tremendo, altro che polemiche sulle prossime candidature.

Pressione continua italiana, con convocazione dell’ambasciatore indiano alla Farnesina e con le parole del Presidente della Repubblica Napolitano alle famiglie dei due marò ricevute al Quirinale, accompagnate dai Ministri degli Esteri e Difesa, in attesa delle decisioni dell’ultima udienza della Corte suprema indiana, prima delle ferie invernali. Purtroppo a fine serata è giunta la notizia che la suprema Corte indiana, ha ignorato i diritti dei nostri due marò italiani e ha rinviato le decisioni a dopo le feste.

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