Ho imparato che niente è per sempre. Lo scenario politico che ci si pone davanti lo avvalora e lo conferma, sia per quanto attiene il centrosinistra che per quanto riguarda il centrodestra: siamo vicini allo sfascio. Queste ultime tornate elettorali lo dimostrano ulteriormente.

Uno sfascio che nel centrodestra, ad esempio, si palesa con le esternazioni leghiste per spostare alcuni Ministeri al Nord, con le diaspore create dalla Forza del Sud, con le recriminazioni provenienti dai forzisti della prima ora nei confronti dei cosiddetti “Responsabili”, che sono stati privilegiati a scapito dei fedelissimi di sempre; mettiamoci pure certe tensioni degli ex AN, ed ecco che il PdL diventa fragile come un bicchiere di cristallo posato su un comodino traballante. Da sinistra è già da tempo che arrivano forti segnali di poca leadership da un lato e di scarsa programmazione politica dall’altro.

Il Terzo Polo. Se fossi Casini lavorerei, a questo punto, per riaggregare sia gli ex democristiani ancora nel PD, che  quelli sparsi nella destra per fortificare l’UdC, che almeno non ha mai dovuto spiegare agli elettori la propria identità anche perché lo scudo crociato inserito nel suo simbolo è indicativo della loro matrice politica originaria.

Ma è proprio questo il punto. Se c’è questo terreno fertile, c’è perché i cittadini stanno ritornando ad aver bisogno di una cultura politica tradizionale con cui dialogare ed interagire. Ecco perché il nostro piccolo PLI ha sempre tenuto molto a salvaguardare il proprio simbolo; siamo liberali autentici, ci ispiriamo alla cultura politica ed economica liberale e non dobbiamo spiegare agli elettori chi siamo; a volte abbiamo solo dovuto spiegare che esistiamo ancora! Ma ci siamo e ritengo pure che nell’ultimo anno abbiamo fatto passi importanti di riconoscibilità e di consolidamento interni.

Azzardo una previsione che al tempo stesso vuole essere una esortazione a sensibilizzare quei i cittadini stanchi di questa non-politica, stufi di andare a votare perché non si sentono rappresentati. L’attuale scenario politico potrebbe essere favorevole proprio ai Partiti che hanno una forte connotazione legata alle culture politiche tradizionali e potrebbero, per piccoli che siano ora, ridare dignità ed etica all’attuale panorama parlamentare.

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1 COMMENTO

  1. Non sono d’accordo con l’affermazione secondo cui non va spiegato chi siano i liberali. Siccome il futuro del Pli è soprattutto nelle mani delle nuove generazioni, tenendo presente che queste spesso non conoscono (o non abbastanza bene) la storia liberale a partire dal Risorgimento per arrivare ai giorni nostri, ritengo che un’opera capillare di indottrinamento sarebbe indispensabile.

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