La Nigeria è il più popoloso stato dell’Africa; il conflitto interreligioso che ha da sempre caratterizzato questo paese fin dalla sua nascita sta assumendo dimensioni spaventose: la componente musulmana (maggioritaria) e presente soprattutto al Nord del Paese, sembra essere determinata a cacciare i cristiani, ovunque essi si trovino e in qualsiasi periodo dell’anno.

Il Natale 2012 verrà ricordato come un Natale di sangue dalla popolazione cristiana nigeriana che è stata vittima di massacri anche durante i festeggiamenti e le consuete funzioni religiose. Se in occidente le festività portano regali ai bambini e cene in compagnia, in Nigeria i cristiani temono l’arrivo delle feste ortodosse poiché coincidono con l’inizio di massacri e guerre civili.

L’ultimo massacro è avvenuto in un villaggio al confine con il Camerun, a Masuri. Nella notte del 29 dicembre, un gruppo di islamici (vicino ad Al Qaeda, il ‘Boko Haram’) ha ucciso a freddo quindici cristiani mentre dormivano. Il bilancio totale dei cristiani uccisi nel 2012 è stimato a 105 mila (dati dell’Osservatorio di Libertà Religiosa).

Già nell’estate del 2012, a fronte delle stragi incessanti in Nigeria, l’Italia e il Ministro degli Esteri Giulio Terzi  avevano preso un impegno ben preciso per “vincere la battaglia di civiltà”. A questo proposito, l’Italia è stata in prima linea nel sostenere la creazione di una task force europea sulla libertà di religione.

Il gruppo dei Boko Haram (traducibile dalla lingua locale come ‘l’educazione occidentale è sacrilega’) è oggi il maggior artefice degli attentati contro i cristiani in Nigeria. Un gruppo essenzialmente religioso, che porta avanti l’ideale di una società basata sulla Shar’ia (legge islamica); non può essere definito a tutti gli effetti come gruppo terroristico poiché combatte anche contro l’esercito nigeriano e quindi risponde a un progetto più ampio di ‘islamizzazione’ della società nigeriana. Il tentativo della futura task force europea dovrebbe essere quello di dialogare con un gruppo del genere, del quale non si comprendono ancora le dinamiche interne e i fini ultimi.

Il motto sotto la bandiera della Nigeria – Unità e Fede, Pace e Progresso – descrive quello che il Paese sarebbe voluto diventare; ma il conflitto religioso ha portato la Nigeria ad essere una terra del sangue, una terra in cui proprio lo scontro di civiltà sembra essere insanabile.

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