L’Italia è in crisi, si sa. E questo Governo, per mantenersi a galla, taglia fondi come cesoie in un giardino e colpisce tutti, a più riprese. Ha tagliato fondi anche alla Scuola, il nostro bacino del futuro, eliminando docenti, ore destinate allo studio della lingua straniera alle scuole primarie ed ha colpito a più riprese anche i più deboli fra i deboli: gli studenti disabili. Ad oggi le ore di sostegno in classe, destinate a quegli alunni che altrimenti rischiano di essere semplicemente parcheggiati in un’aula, sono scarse, in alcuni casi addirittura nulle. Di conseguenza il TAR delle varie provincie si è visto arrivare una valanga di ricorsi (puntualmente vinti dalle famiglie dei disabili) che ha prodotto inoltre una ulteriore spesa a carico dello Stato.
Si è arrivati persino alla Corte Costituzionale ed i disabili hanno sempre vinto. Questo perché la Costituzione sancisce che non si possono effettuare tagli all’Istruzione nemmeno in momenti di crisi economica; che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” (art. 3); che “la scuola è aperta a tutti” (art. 33) ed infine “Gli inabili ed i minorati hanno diritto all’educazione e all’avviamento professionale. Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ed istituti predisposti o integrati dallo Stato.”( art. 38).
Ma evidentemente i membri di questo Governo non conoscono appieno la nostra Costituzione o almeno, fatti i danni, cercano di riparare e fanno peggio. Infatti, alcuni giorni fa due Senatori PDL, Francesco Bevilacqua e Antonio Gentile, hanno preparato un disegno di legge, poi discusso in Commissione Cultura, nel quale si autorizzano tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado ad aprire ai privati la gestione di progetti e sostegno per i disabili.
Che problema c’è, verrebbe da pensare; un aiuto in più per gli studenti con disabilità! Il problema c’è eccome! Infatti per giustificare questa proposta, nella loro relazione di accompagnamento leggiamo: “L’inclusione degli alunni con disabilità deve ormai collocarsi nella nuova logica dell’autonomia scolastica. In tale ottica, per superare le carenze e le disfunzioni dovute al difficile coordinamento dei diversi servizi di enti locali e Asl, che debbono sostenere gli interventi scolastici, va facendosi strada l’idea che siano le istituzioni scolastiche autonome a dover coordinare l’insieme dei diversi servizi”.
Con i tagli effettuati dal Ministro Gelmini, i docenti di sostegno ordinari sono numericamente inferiori alla reali necessità. In più, nonostante nell’ultima linea guida del Ministero della Pubblica Istruzione vi sia chiaramente consigliato di non formare classi, in presenza di disabile iscritto, che superino le 20 unità “ove possibile”, di fatto, con il consiglio opposto (atto a gestire ogni singola scuola con le risorse umane ridotte al minimo e di conseguenza con classi con molti alunni), in molte scuole si trovano classi con più disabili, oppure classi con un disabile ma alunni che eccedono le 21 unità.
Allora, si sono accorti che la situazione non è più gestibile e, per ovviare a tutto questo, propongono docenti privati, pagati ovviamente dalle singole famiglie, che sopperiscano alle mancanze dello Stato.
Cosa succederà? Avverrà che ci troveremo di fronte a due categorie di studenti disabili: quelli di serie A che si possono permettere economicamente di essere assistiti e quelli di serie B che invece dovranno fare i conti con quello che passa il Governo. Il tutto in barba agli articoli della Costituzione sopra citati!
Noi liberali non possiamo avallare questa discriminazione, non è nel nostro DNA. Non possiamo nemmeno avallare questa ”libera interpretazione” della Costituzione italiana!

E’ triste essere arrivati al punto di non sorprendersi più del disprezzo che il berlusconismo esercita nei confronti della nostra amata Costituzione (ricordiamolo, una delle migliori del mondo). Questo vale anche, come ci informa l’ottimo articolo qui sopra, per la discriminazione ai danni dei disabili, persone che meriterebbero il massimo dell’attenzione, senza nulla togliere a qualsiasi altro cittadino della Repubblica.