Sarà pure banale, ma sembra che non vi sia eccezione alla millenaria regola secondo la quale dietro ad ogni gate c’è sempre qualcosa di poco chiaro. E si badi bene che non stiamo parlando dei banchi dell’aeroporto da cui si accede ai voli. Ci riferiamo, piuttosto, al suffisso linguistico che gli anglosassoni appongono ad uno scandalo facendolo diventare una parola a sé stante.
Un paio di settimane fa ci siamo soffermati a raccontare la storia di quello che in Inghilterra è noto come Plebgate, lo scandalo che vede un ex Ministro del governo Cameron accusato da due poliziotti di averli apostrofati con espressioni offensive del loro status sociale, ciò che ha inevitabilmente riaperto la polemica sulla natura eccessivamente privilegiata ed aristocratica dell’attuale governo Conservatore.
Ebbene, ci sembra corretto dar voce anche alla parte che in questa storia si è voluto, sin dall’inizio e un po’ dappertutto, vedere come quella dei “cattivi”.
Per comprendere al meglio la teoria del complotto che riscuote notevole successo in ambiente Tory, bisogna fare un piccolo passo indietro. E tornare ad una scrittrice inglese degli anni cinquanta, Enid Blyton, nota per aver ideato una fortunatissima serie di libri per l’infanzia che vende tuttora assai bene.
Ora, il lettore potrà pensare che l’articolista sia un po’ brillo o abbia esagerato con le scorpacciate natalizie, ma non è così. La signora Blyton, infatti, ha creato – nel suo più famoso romanzo che si intitola Noddy goes to Toyland (Noddy nel Paese dei Giocattoli, diciamo) e che racconta la storia di Noddy, un pinocchio albionico – un personaggio assai interessante di nome Mr Plod.
E’ interessante sapere che Mr Plod è il poliziotto di Toyland, che è molto altezzoso e che si crede indispensabile alla vita della comunità. Ma, cosa per noi più importante, interesserà sapere che questo personaggio è divenuto così proverbiale, in Gran Bretagna, da entrare a pieno diritto nei dizionari di slang, il linguaggio colloquiale della strada. Plod, oramai, sta per Policeman.
Ed ecco spiegato l’arcano e salvato il Ministro! Quel giorno, in risposta ai due poliziotti che gli intimavano di uscire da un altro cancello, il buon Andrew Mitchell non disse l’incriminato fucking plebs (plebei bastardi) che gli costò il posto ma, più semplicemente, fucking plods (sbirri bastardi), che suona quasi uguale – questo bisogna riconoscerlo – e che scagionerebbe il Nostro se non altro dal reato, oggigiorno gravissimo, di lesa dignità sociale.
Che Mitchell sia un appassionato di fiabe per bambini? La cosa non dovrebbe stupire troppo. Del resto, ci si ricorderà che qualche anno fa un parlamentare – se la memoria non ci inganna, sempre un Conservatore, le fiabe ce le hanno nel sangue – diede del babbano ad un oppositore, in piena seduta a Westminster. E cos’è un babbano? Per chi non fosse pratico delle avventure del maghetto più famoso e antipatico del mondo, si tratta del termine che descrive chi non conosce la magia, nel mondo creato dalla scrittrice J.K.Rowling.
I Tories sono quindi subito corsi a gridare al complotto che vedrebbe il Sindacato della Polizia, a dire il vero molto potente, che prende a pretesto un’affermazione di un Ministro per attaccare l’odiato Governo conservatore. D’altra parte, va detto che i due poliziotti non hanno altri testimoni a suffragare la giustezza della loro versione dei fatti, il che ci permette di concedere il pieno beneficio del dubbio al povero Mitchell che tra un libro di fiabe e l’altro ha perduto un ministero.
Alla fin fine, a questo Governo, le sue origini privilegiate non gliele vuole scontare nessuno: che sia Eton o che sia Hogwarts, si tratta pur sempre di collegi privati.
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