In Europa si parla di crisi energetica, di fine del petrolio. Il Sudamerica, conscio della limitatezza della risorsa petrolifera (di cui è comunque ricco, specialmente il Brasile nelle zone costiere) ha dato il via a una politica energetica che si basa sugli agro combustibili in particolare sull’uso dell’etanolo (30% della matrice energetica).
Mentre il continente europeo si affanna a cercare le vie per rifornirsi di gas naturale e ne costruisce sempre di nuove (gasdotti che ci terranno legati ai principali paesi che ci ‘mantengono’ quali Algeria e Russia) , in altri paesi si sperimenta l’energia da biomassa , anche se, c’è da dire, il Brasile non ha dichiarato ancora al mondo tutte le sue riserve di petrolio. Una politica un po’ nascosta, un po’ autarchica quella brasiliana, che dall’inizio degli anni Novanta ha garantito al Paese una indipendenza energetica che prima non aveva.
Secondo il segretario dell’Onu Ban-ki-Moon la politica brasiliana dovrebbe essere presa a modello da tutti gli altri paesi che guardano alle energie rinnovabili per il loro futuro. Fin dagli anni Settanta il Brasile ha incentivato l’uso di biocombustibili e negli ultimi anni ha creato le condizioni per l’accesso alla rete elettrica di oltre 14 milioni di brasiliani che prima non potevano accedervi: il cambiamento è stato reso possibile grazie all’uso di energia rinnovabile del programma ‘Luz para todos’ (Luce per tutti).
Il Brasile è un paese in via di sviluppo ma si vede bene come abbia trovato il giusto compromesso fra la crescita e il consumo di energie sostenibile ( a differenza della Cina che ha un’economia basata sull’ingente consumo di carbone, ad alto inquinamento). Prima era un Paese che dipendeva fortemente dagli altri per il petrolio, oggi sperimenta un suo mix energetico vincente composto principalmente da biocombustibili ed energia idroelettrica. Ha favorito gli investimenti interni piuttosto che andare a chiedere energia al mondo. Si stima che entro il 2040 le riserve di petrolio saranno esaurite: l’Europa chiederà solo allora aiuto ai paesi latino americani?
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