«L’’8 marzo è una festa importante per noi donne specie se vogliamo considerarla in tutta la sua potenza, magari spogliata dalle mimose.
Non mi piace tutta la confusione che sta intorno a questo giorno, tutte le pari e dispari opportunità, i convegni tanto per convegnare, i comizi tanto per comiziare.
Non mi piacciono i baci perugina con le mimose o i cioccolatini incartati con carte gialle.
Sono tutte stronzate commerciali inutili.
Anche perché dire che è solo la festa della donna è riduttivo. Forse molti non sanno che si festeggia dall’inizio del ventesimo secolo, ogni anno, per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui esse sono state fatte oggetto in molte parti del mondo.
Lo spirito dovrebbe essere quello proprio delle feste. Siamo state brave, abbiamo raggiunto dei traguardi notevoli, molte donne sono in posizioni fino a pochi anni fa ancora riservate solo agli uomini.
E c’è ancora tanto da fare, il percorso è ancora lungo; penso purtroppo ai tanti episodi di violenza che ormai son diventati quasi quotidiani: e non mi riferisco solo a quanto accade nelle mura domestiche, ma a quello che spesso succede nelle strade, in quelle città dove le donne non sono padrone di circolare di giorno senza avere paura.
Allora pensando a questa data così importante per noi donne tutte, vorrei fare un augurio, un augurio che vada oltre i convenevoli; vorrei augurare a tutte le donne, di ogni età, posizione, colore, di poter vivere la loro vita senza minacce, di poter camminare nelle vie senza guardarsi le spalle, di poter fuggire da focolai domestici dove abitano gli orchi.
Vorrei augurare a tutte le donne un mondo senza violenza.
Buon 8 marzo!»
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