In una nota scritta subito dopo le dimissioni di Benedetto XVI, avevo espresso la previsione e l’auspicio che il nuovo papa venisse dall’America del Sud, cioè dal continente dove vive oggi la maggioranza dei cattolici, e dove le verità del Vangelo sono ancora presenti e importanti per la vita di tutti. Un continente ancora giovane e in parte povero, che cerca la sua strada, ma da cui è venuto, colla teologia della liberazione, un forte impulso al necessario rinnovamento della Chiesa.
L’elezione di Bergoglio va incontro a questa esigenza. Ma importante nella scelta del Cardinale Arcivescovo di Buenos Aires come nuovo Papa, non è significativa solo per la sua origine geografica. Il nuovo Papa riunisce in sé tutte le qualità fondamentali per il pastore della Chiesa Universale: è uomo di profonda scienza, di origini familiari legate all’immigrazione, figlio com’è di gente che è venuta da lontano cercando un lavoro e una vita decenti nel nuovo mondo e conosce bene la tristezza e alle volte la durezza dell’esilio; ma soprattutto, per il lungo periodo passato alla testa della grande diocesi di Buenos Aires, conosce bene tutti i problemi e tutti i dolori, ma anche tutte le speranze, del popolo cristiano. La scelta del nome Francesco, inedita nella storia dei pontefici romani, mostra del resto in modo più che eloquente la sua vocazione alla semplicità, alla povertà e all’umiltà.
Nel periodo in cui ero Ambasciatore a Buenos Aires, ho avuto il privilegio di conoscerlo bene. Il primo approccio con lui non è facile: è uomo di notevole timidezza, che alle volte appare quasi fredda riserva. Ma poi, quando si apprende a conoscerlo, si capisce che dietro questa apparenza che può sembrare formale, vi sono una profonda spiritualità e una grande umanità, e un amore del suo popolo, una bontà naturale che non si manifestano clamorosamente e mediaticamente, ma nell’operare quotidiano.
Non credo che l’etichetta di conservatore che alle volte gli è stata affibbiata sia del tutto giusta. Né d’altra parte credo che sia un rivoluzionario. Ma è certo qualcuno che conosce bene i problemi della Chiesa e del popolo cattolico nel XXI secolo ed è intellettualmente e spiritualmente più che preparato ad affrontarli.
Sarà, ne sono convinto, un grande, grandissimo Papa.
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Ottiimo commento e presentazione chiara e completa di una personalità eccezionale. Dopo essere stato il Pastore di una metropoli di 10 milioni d abitanti sicuramente conquisterà i fedeli in Italia e nel mondo. Credo permetterà di far meglio conoscere l’Am erica Latina e le realtà di questo Paese. Nel piccolo Belgio in cui vivo c’è una forte corrente anticlericale che dovrebbe farsi l’esame di coscienza e correggere po’ le proprie opinioni sempre tendenti alla critica esagerata per tutto quel che è cattolico! Auguro di cuore un Apostolato lungo e fruttuoso.
Congratulazioni
AnnaMaria Cartuyvels Bonaccorsi