In uno stato democratico propriamente detto , le regole che stabiliscono il sistema di elezione dei rappresentanti del popolo di quello stato non sono da considerarsi un orpello,ma l’ architrave dell’ intero edificio di una nazione , cioè la regola delle regole.

Almeno cosi’ dovrebbe essere.Mentre nel nostro Paese , almeno negli ultimi venti anni ,è stato introdotto un elemento assolutamente peggiorativo che poco ha a che vedere con i principi della democrazia liberale, ossia la garanzia della governabilità. Detto principio, stravolgendo completamente il concetto di rappresentatività , è in realtà servito per fare gli interessi di una oligarchia partitica composta dai soggetti politici che potevano contare su un maggior consenso e per spazzar via quei soggetti sicuramente dotati di identità certa ma di consenso meno largo , il tutto con la scusa di dover garantire governi stabili alla nazione Italia.

Prima il “mattarellum” e poi il famigerato “porcellum” hanno fatto si che in parlamento fossero di fatto nominati e non eletti coloro che i segretari di PDL,PD,LEGA NORD,IDV e pochi altri ritenevano essere i meno fastidiosi per chi dirigeva sia i rispettivi partiti , sia eventualmente il governo in carica.

Nemmeno l’ artifizio delle primarie, introdotto da PD e alleati è riuscito ad eliminare il virus del dirigismo delle segreterie, poichè, cosa evidente a tutti,non si puo’ certo fare una gara tra soggetti di categorie diverse. Che senso ha fare le primarie tra soggetti di partiti diversi,uno dei quali venti volte più forte degli altri? Chi ne esce vincitore è ovviamente colui che è sostenuto dall’ apparato più numeroso. Bersani ha vinto una battaglia imperdibile al livello delle primarie,perdendo poi,pur vincendola, la competizione elettorale.

Eppure proprio le scorse elezioni hanno dichiarato clinicamente morto l’ attuale sistema elettorale, poichè è avvenuuto un fatto straordinario che, almeno a mia memoria, non registra precedenti in nessun paese democratico:le coalizioni più forti in competizione hanno eletto contemporaneamente il Governo e l ‘ opposizione.

Il PDL governa, la Lega appoggia dall ‘ esterno,Fratelli d’Italia è all’opposizione;dall ‘altra parte il PD governa,SEL è all’ opposizione e la stralunata armata brancaleone facente capo a Mario Monti governa avendo dichiarato in campagna elettorale che non si sarebbe mai alleata con Berlusconi,cosa che in realtà faceva parte anche delle intenzioni di Bersani.

Se non fosse una tragedia politica sarebbe una assoluta opera buffa o forse il sogno dei dittatori che si fingono democratici: eleggere contemporaneamente governo e opposizione.

Tutto questo rappresenta pero’ la morte clinica del sistema elettorale presente,la definitiva e incontrovertibile prova che la governabilità di un paese non è garantita nè garantibile dal criterio adottato per l ‘elezione dei propri parlamentari e che comunque non puo’ essere il valore assoluto.

Il Cile di Pinochet o l’ Unione Sovietica erano sicuramente paesi in cui la governabilità non era a rischio….e tutti sappiamo perchè.

Il ” porcellum” inoltre,cosi’ come le leggi elettorali precedenti (compreso il proporzionale puro) ha dovuto,rispetto al criterio di garantire governi stabili,comunque mantenere la salvaguardia delle cosiddette minoranze,per cui in Val D ‘ Aosta e in Trentino Alto Adige,si vota col sistema uninominale,che garantisce ai Partiti etnico-identitari la elezione di propri rappresentanti,si garantisce cioè il criterio della rappresentanza e non della governabilità.

Che cio’ possa considerarsi equo non è in discussione,è discutibile pero’ il fatto che la regola si applichi per le minoranze solo quando queste appartengono a filoni linguistici e non a culture politiche che avrebbero la stessa dignità e almeno lo stesso diritto di “tribuna”.

In tutto questo guazzabuglio di regole e regolette,tra l ‘altro diverse per ogni tipo di istituzione pubblica,si vota con sistemi diversi per eleggere i Sindaci,i Presidenti delle Provincie,i Presidenti delle Regioni e il Parlamento Nazionale. Mettere mano immediatamente alla legge elettorale,avendo come faro ideale non quello della goveranbilità a tutti i costi ma quello della equa rappresentanza di istanze e culture politiche diverse,ci pare un elemento di fondamentale e improcrastinabile importanza.

Il porcellum ha dimostrato la sua inutilità,e il suicidio assistito delle ultime elezioni è stato la prova provata del suo definitivo fallimento politico.

Si torni al proporzionale puro senza inutili sbarramenti,tra l ‘altro aggirabili dal presentarsi in coalizioni aventi un partito forte all’ interno. Si pensi che è accaduto persino che un partito personalistico come l ‘ Italia dei Valori di Antonio di Pietro eleggesse 22 parlamentari in alleanza con i DS guidati allora da Veltroni ottenendo meno del 2% dei voti,mentre nelle ultime elezioni effettuate col sistema proporzionale puro del 1992, con quasi il 3% il Partito Liberale Italiano (partito del quale per ovvi motivi conosco bene la storia) ottenne la elezione di 17 deputati.

Come si vede da questo esempio il sistema bipolare,poi divenuto tripolare,ora quadripolare dato il fenomeno Movimento 5 Stelle (che ha nominato in parlamento un alto numero di neofiti con nessuna esperienza politica e amministrativa), non ha più ragione di essere e non può più essere sostenuto come valido.

Ogni paese ha la propria cultura politica e la propria storia ,l’ Italia ne ha una speciale che non puo’ essere ignorata.

© Rivoluzione Liberale

 

 

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