Rafael Correa non è stato solo il Presidente rieletto in Ecuador con quasi il 57% dei voti. È anche colui che viene ribattezzato come il seguace di Hugo Chavez, colui che ci tiene ancora all’orgoglio dei paesi latinoamericani, restio ad ogni contatto con gli Stati Uniti. La diplomazia non è il suo forte, ma quella con gli statunitensi è fuori discussione: leader del partito “Alianza Pais”, ha vinto presentandosi con un programma dal nome “rivoluzione cittadina” .
Così come il Caudillo del Venezuela, Correa appare oggi da un lato bersaglio delle democrazie mature, dall’altro eroe della maggioranza del popolo ecuadoregno che lo sostiene. Bollato come autoritario e dittatore, in questi ultimi giorni al centro del caso Datagate. La stampa internazionale si chiede come mai, in un Paese così poco libero e “moderno” la spia Snowden vorrebbe rifugiarsi. Secondo il rapporto di Freedom House, infatti, è una nazione che non conosce libertà né diritti, e a farne le spese è soprattutto la stampa locale.
Un Paese che ha conosciuto ben 7 presidenti diversi dal 1997 al 2007, ora ci tiene alla stabilità politica. Anche alla sua sovranità, pare. A chi cercava di capire le mosse dell’Ecuador riguardo il caso Snowden infatti, Correa ha dichiarato che il Paese deciderà “secondo la sua sovranità” e le norme nazionali sul diritto di asilo, richiesto (forse) dall’uomo che tutti sembrano inseguire.
Aprendo le frontiere però, il piccolo paese si mostra alquanto schizofrenico: prevista per giugno, infatti, l’approvazione della legge sulla comunicazione, in cui sarebbe è prevista non solo la creazione di un Consiglio per la regolamentazione e lo sviluppo delle informazioni e delle comunicazioni, con poteri di controllo sugli organi di stampa, ma anche il divieto di linciaggio mediatico. Definito come l’azione di “diffondere informazioni in maniera coordinata e reiterata con l’intenzione di gettare discredito o di danneggiare la reputazione di una persona naturale o legale”, non escluderà la “responsabilità“ per il giornalista che intende proteggere le proprie fonti. Varrà anche per la spia?
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