Ho sempre perorato la causa dell’Unità Liberale, anche quando ci sono state forti frizioni e diaspore che hanno coinvolto pure il sottoscritto.
Ma ora più che mai voglio ribadire il concetto dell’assoluta, imprescindibile, impellente necessità di una Unità Liberale; una Unità che può avere buon fine solo se c’è prima di tutto unità di intenti ed obbiettivi.
Se gli intenti quindi sono quelli di fare massa critica Liberale, anche con i più autentici e più autorevoli compresi quelli fuori dallo schema PLI, ebbene i presupposti ci sono, ma ci deve anche essere la consapevolezza che ognuno di questi deve rinunciare ad un lavoro da solista per concentrarsi in un lavoro paritetico di team affiatato che deve avere credibilità ed autorevolezza sui tavoli esterni al PLI ed avere come unica ambizione la rinascita ed il lancio di un movimento politico Liberale che superi il PLI e che sia attrattivo per quegli Enti, Fondazioni od Organizzazioni di categoria che vorranno sostenere economicamente un tale percorso autenticamente Liberale, promosso dalle voci più stimate del mondo Liberale.
Ma tutto ciò, lo ritengo poco attuabile, se non si parte dal PLI, iniziative esterne, parallele, dovrebbero partire da zero; invece partire dal PLI significa dare dignità alla, seppur minima ma già presente, struttura organizzativa che è composta dai volontari e volenterosi attivisti che fin ora si sono dedicati “gratis et amore Dei” alla ricostruzione di presidi locali sparsi sui territori. Perché almeno non si parte da zero. Quindi è un “giro di boa” che va fatto assolutamente, ma va fatto dal PLI stesso coinvolgendo la base territoriale esistente che sarebbe molto più motivata ad attivarsi perché vedrebbe una concreta volontà di riscatto Liberale.
Un Comitato Liberale di Garanzia, composto alla pari dai Liberali più credibili, spendibili e stimati all’esterno, al quale affidare e delegare pieni poteri per gestire la suddetta fase in tempi rapidi utilizzando e lanciando pochi ma collaudati programmi Liberali veri, da gridare e non da sussurrare all’esterno, che siano senza se e senza ma. Tanto il tempo dei dialoghi dubbiosi è finito, o si gridano i concetti o non ti ascoltano. Ma per gridare, devi avere la sicurezza ed il pieno controllo su quello che gridi questo è il presupposto, perché se gridiamo noi, non gridiamo certo alla Grillo tanto perché è di moda, ma lo facciamo con il substrato della sostanza sotto!
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