Giovedì 12 Dicembre i Senatori belgi hanno votato l’estensione ai minori della legge adottata nel 2002 che depenalizzava ampiamente l’eutanasia. La legislazione riguardava fin qui uomini e donne maggiorenni, capaci di intendere e volere, che formulavano una richiesta “spontanea, ponderata e reiterata” esaminata poi da tre medici.
Il testo adottato dal Senato coinvolge questa volta bambini e ragazzi gravemente malati, in fase terminale, che affrontano “sofferenze fisiche insopportabili”. Potranno chiedere l’eutanasia a condizione che i loro genitori siano d’accordo e facciano una richiesta scritta. La nozione di “sofferenza psichica” è stata scartata. Il testo non fissa un’età minima, avendo gli specialisti consultati stimato che bisognava piuttosto concentrarsi sulla capacità di discernimento dei ragazzi coinvolti. Secondo loro, la capacità di discernimento non può essere dedotta semplicemente dall’età di un bambino. Questa va valutata da uno psichiatra infantile o uno psicologo, chiamato a determinare se la richiesta del giovane paziente è illuminata e se è “cosciente di valutarne tutte le conseguenze”. La testimonianza di genitori e medici ha pesato sulle discussioni nelle commissioni di studio, senza tuttavia convincere alcuni democratici cristiani, contrari all’estensione della legge e che chiedevano almeno l’età limite di 15 anni. Il dibattito sull’emendamento della legge, cominciato diversi anni fa, è stato lungo, controverso e pieno di carica emozionale. Gli autori del testo presentato al Senato sono liberali e socialisti, francofoni e fiamminghi, convinti che la decisione del fine vita sia un “atto di umanità posto come ultima risorsa”. I loro colleghi cristianodemocratici, appartenenti alla stessa maggioranza federale, contestavano, per contro, diverse disposizioni del testo e la sua forte caratterizzazione di parte, secondo la rappresentante fiamminga Els Van Hoof, dovuta “al contesto postmoderno che considera l’individuo come totalmente autonomo”. Le sei formazioni della maggioranza federale si sono divise durante la votazione dove non giocavano né la logica di Partito né quella di maggioranza. I cristianodemocratci del CD & V e CDH non hanno votato il testo, respinto anche dall’estrema destra del Vlaams Belang. Gli indipendentisti fiamminghi della NVA e i verdi, parte dell’opposizione, hanno, invece votato le nuove disposizioni, finalmente adottate con 50 voti a favore e 17 contrari. I liberali francofoni hanno anche loro respinto la proposta di legge, spiegando che non fosse necessaria visto che i medici decidevano già di alleviare le sofferenze intollerabili dei minori: tra il 2005 e il 2007, sono stati registrati 300 casi di questo tipo. L’opinione pubblica sembra approvare il principio di ampliamento della legge. Un sondaggio apparso qualche settimana fa mostrava che il 38% delle persone intervistate erano “totalmente favorevoli” e il 36% “abbastanza favorevoli” all’eutanasia non solo per i minori, ma anche per chi, afflitto anche da malattie mentali degenerative, non era capace di intendere e volere.
Il testo del Senato deve ora essere ratificato dalla Camera dei deputati, dove i Partiti cristianodemocratici non faranno nulla per agevolare il suo esame prima delle elezioni di Maggio 2014. La sinistra socialista vuole, al contrario, ascriverla fra le disposizioni prioritarie.
© Rivoluzione Liberale
