Johnny Depp ha deciso di togliere la polvere da un film che quasi ottanta anni fa (nel 1934) si guadagnò ben quattro nomination agli oscar. The Thin Man, detto anche l’Uomo ombra (letteralmente thin significa snello).
Dopo un annetto che se ne parlava, è arrivata l’ufficialità: il protagonista di quello che deve essere considerato a tutti gli effetti un remake, sarà quindi l’attore quarantottenne del Kentucky (Stati Uniti), ormai famoso più per il buffonesco personaggio del capitano Jack Sparrow della saga dei Pirati dei Carabi (fra l’altro da giorni è nelle sale italiane il quarto episodio, Oltre i confini del mare), che per almeno altri cinque film per i quali avrebbe meritato premi importanti. E’ giusto citarli: Edward mani di forbice (1990); Don Juan de Marco maestro d’amore (1995); Dead Man (1995); La vera storia di Jack lo squartatore – From Hell (2001); Nemico pubblico – Public Enemies (2009). Invece, l’imponderabile e sentenziosa corporazione che controlla la fabbrica dell’intrattenimento cinematografico, finora ha ritenuto sufficiente accordargli un golden globe (assegnato da giornalisti del settore) per il funereo Sweeney Todd: il diabolico barbiere di Fleet Street (2007) di Tim Burton, regista-amico.
Tornando a The Thin Man (che a dispetto del titolo un po’ inquietante, sarà una commedia con giusto una spruzzatina di noir), Depp si troverà di nuovo a recitare su indicazioni del regista Rob Marshal (nomination all’oscar nel 2002 per Chicago), dopo aver navigato con lui proprio nell’ultima avventura dei corsari, nel mare delle Antille. Si dice che Rob abbia già fatto la proposta di salpare insieme anche per la quinta traversata e che Johnny abbia risposto “beh, poi semmai vediamo… “.
Avrà pensato che per il momento è bene concentrarsi su quest’uomo ombra, calandosi nel personaggio che nel 1934 venne reso celebre grazie all’interpretazione di William Powell. Vale a dire il milionario Nick Charles, che con la moglie Nora (allora fu Myrna Loy, oggi non è ancora deciso ma a ricoprirne il ruolo potrebbe essere Rachel Weisz, premio oscar per The Constant Gardener nel 2005) se la spassa un mondo attingendo dalle svariate occasioni offerte dalla mondanità altolocata. I due, accompagnati dal cane Asta, verranno coinvolti, senza volerlo, in un caso di omicidio. Il successo dell’originale diede il “la” a cinque seguiti e fece scaturire la trovata per una serie tv di successo, in cui i due ricconi la facevano da investigatori privati.
“Sono felicissimo all’idea di tornare a lavorare con Johnny, specialmente in un progetto di questo tipo”, ha detto Marshall alla stampa. “Siamo eccitati – ha aggiunto – all’idea di collaborare con Christi Dembrowski e Kevin McCormick (produttori, N.d.R.) sotto l’egida della Warner Bros. che ci aiuterà a reinventare una storia che tutti noi amiamo”.

Nutro profondissima diffidenza per i remakes così apparentemente commerciali e ruffiani, a meno che essi non siano opera di veri fuoriclasse (vedi i Coen de “Il Grinta”). Rob Marshall ha una discreta fedina professionale, però mi pare anche tanto proteso verso l’incassone a qualunque costo. Vedremo.