Il 10 gennaio 2015 sarà ricordato come un giorno tristissimo per il mondo intellettuale , perchè muore a Roma a 92 anni uno dei registi e sceneggiatori che inaugurò un genere nuovo, quello dei film inchiesta, e di denuncia, il cinema dedicato all’impegno civile , lucido e pignolo nel descrivere dettagliatamente la storia e i momenti più difficili del Paese, fotografando uno spaccato della vita reale difficile, a tratti ancora oscuri, di anni pieni di episodi di cronaca nera , come ad esempio l’intreccio tra mafia e stato, il senso della guerra, i rapporti economici ed industriali tra l’America e l’Italia nel Caso Mattei, schierandosi sempre contro la corruzione, le ingiustizie e sopratutto raccontando in modo straordinariamente analitico, mai fazioso, il rapporto tra potere e criminalità .
Una grande perdita per il cinema e per il mondo intellettuale impegnato, nazionale ed internazionale, un uomo che attraverso i suoi film non “voleva far sognare ma far acquisire lucidità”. Un uomo che non perdeva mai la speranza , questo il genio di Francesco Rosi. Le sue opere saranno ricordate come “un testamento che lascia alle nuove generazioni” e che lo ricorderanno sempre come ” Il Maestro” di impegno e coraggio, un regista che si era prefissato uno scopo a cui è stato fedele sempre nelle sue opere: ” far riflettere le persone” .
Uomo colto: studiò Giurisprudenza per intraprendere prima una carriera come illustratore di libri per bambini , iniziò a lavorare giovanissimo per Radio Napoli, utile esperienza perchè gli diede modo di conoscere e diventare amico di Raffaele La Capria, Aldo Giuffré e Giuseppe Patroni Griffi, figure importanti nel suo percorso con i quali collaborò spesso. La sua carriera cinematografica ebbe inizio come aiuto regista per Luchino Visconti per i film La terra trema e Senso , e dopo varie sceneggiature come Bellissima, Processo alla città, nel 1956 co-diresse con Vittorio Gassman il film Kean – Genio e sregolatezza. Ma il suo impegno lo possiamo “toccare” nei suoi film inchiesta che saranno ricordati nel tempo, in 40 anni di lavoro, 17 film in attivo: La sfida, Salvatore Giuliano, Lucky Luciano, Le mani sulla città, Uomini contro, Il caso Mattei, , Cadaveri eccellenti, Tre fratelli, Cristo si è fermato a Eboli. Tante le onorificenze e premi importantissimi , per un uomo eticamente solido, ricordiamo la nomination all’Oscar nel 1981 per Tre fratelli e ricevuto la Palma d’oro a Cannes nel 1972 per Il caso Mattei, il Leone d’oro a Venezia nel 1963 per Le mani sulla città , nel 2008 il festival di Berlino gli riconosce un Orso d’oro speciale per l’insieme dei suoi film alla carriera, nel 2012, in italia , il Leone alla carriera. Per volere del Presidente Della Repubblica, “a testimonianza dell’importanza della sua opera e segno di riconoscimento per la sua proficua collaborazione nel settore cinematografico franco-italiano” gli vengono riconosciuti : il titolo di Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana nel 1995, Grande ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana – nastrino per uniforme ordinaria, Cavaliere della Legion d’Onore – nastrino per uniforme ordinariae .
Il Maestro era spesso a Matelica , amico della Famiglia Mattei, legati da profondo affetto, grazie e sopratutto a seguito del film ” il caso Mattei” nel 2012 gli viene riconosciuta dal sindaco di Matelica “la Cittadinanza onoraria di Matelica insieme a Vincenzo Calia, magistrato che si occupò del caso Mattei ” . Francesco Rosi in quell’occasione fece una analisi lucida del nostro Paese che ” di difetti ne ha molti e per guarire ha bisogno della buona volontà, dell’onestà, della moralità di tutti i cittadini, a partire da coloro che gestiscono il poteri.”
Lunedi 12 gennaio 2015 presso la Casa del cinema di Roma, il Maestro sarà celebrato in una cerimonia civile.
